Gb, lo 007 Philby sacrificò un diplomatico russo per salvarsi

Pubblicato il 30 Maggio 2011 - 16:29 OLTRE 6 MESI FA

LONDRA – Kim Philby, il celebre agente dei servizi segreti britannici in realta' ''gola profonda'' dei sovietici, non esito' a sacrificare un diplomatico russo che aveva intenzione di disertare pur di salvare la faccia – e forse anche la pelle. E' quanto emerge da una nuova tranche di documenti riservati contenuti in una nuova edizione ''maggiorata'' del libro di Keith Jeffery 'MI6: The History of the Secret Intelligence Service 1909-1949', biografia ufficiale del Secret Intelligence Service (Sis). Si era nell'agosto del 1945 e la guerra fredda era ormai la priorita' dei servizi segreti occidentali. Konstantin Volkov, vice console sovietico a Istanbul, prese contatto con il primo segretario del consolato britannico John Reed e gli racconto' una storia che aveva dell'incredibile: da oltre due anni Mosca era in grado di leggere i messaggi cifrati che il Foreign Office inviava alla sua ambasciata in Unione Sovietica compresi quelli dei rappresentanti del Sis. In piu' i russi erano riusciti a infiltrare il Foreign Office con ''due agenti'' e i servizi segreti con ben ''sette agenti''. Le talpe, secondo Volkov, passavano ''informazioni di grande importanza''. La catena della burocrazia si mise subito in moto e Londra venne subito informata. Intanto, il 13 settembre successivo, Volkov torno' al consolato britannico con un riassunto delle informazioni di cui era in possesso e una richiesta: l'asilo politico in Gran Bretagna e ''almeno 50mila sterline'' – quasi 2 milioni al cambio attuale – per cambiare casacca. Se Londra avesse accettato avrebbe ricevuto i nomi di 314 agenti del KGB in Turchia nonche' i nomi di 250 spie attive nel Regno Unito. Una di queste, disse, ricopriva il ruolo di ''capo di una sezione del contro-spionaggio con base a Londra''. Ovvero Kim Philby, che allora dirigeva la squadra anti-comunista del Sis. Purtroppo per Volkov, la sua lettera fini' proprio nelle mani di Philby. Che intuito il pericolo chiese piu' tempo ''per fare ricerche'' e in realta' avviso' i suoi capi del KGB delle vere intenzioni del vice-console. Cosi', quando il 28 settembre arrivo' in Turchia con l'incarico di portare Volkov al sicuro, l'aspirante disertore e sua moglie erano gia' spariti. ''E' probabile che abbiano commesso un errore e si siano traditi'', fu la spiegazione di Philby. In realta' Volkov venne sedato, trasportato a Mosca con un volo militare, interrogato e quindi giustiziato dai sovietici. Un intrigo alla 007, insomma, che pare tratto da un romanzo di Ian Fleming.