Giappone. La centrale non tiene più, scappano tutti

Pubblicato il 15 Marzo 2011 - 14:12 OLTRE 6 MESI FA

Fukushima

FUKUSHIMA (GIAPPONE) – Non tiene più la centrale di Fukushima in Giappone, non è più a tenuta stagna, si surriscalda, i reattori sono danneggiati lo spazio aereo è interdetto nel raggio di almeno 30 chilometri e mentre nel governo si rimpallano inviti alla calma e precisazioni sulla portata della nube atomica già scappano tutti.

La struttura di contenimento del reattore numero 2 della centrale nucleare di Fukishima, in Giappone, ”non è più a tenuta stagna”, ha detto il presidente dell’Autoritàdi sicurezza nucleare francese, Andreé-Claude Lacoste.

La fuga dal Giappone è pianificata a partire da chi lavora tra i reattori dell’incubo, quelli che sono esplosi, prima uno, poi l’altro, poi le fiamme dell’altro ancora. Gli italiani scappano dalle zone pericolose, quelle dove il rischio nucleare diventa il fantasma di una nuova Chernobyl, scenario che però le autorità continuano a negare. Solo a Tokyo le radiazioni sono dieci volte più alte del normale. Da Sendai l’ambasciata ha organizzato un bus per la fuga.

«Il nucleare è pericoloso e nessuno si pronuncia. Per questo molti italiani che conosco, soprattutto giovani, hanno fatto le valigie. Hanno iniziato a interrompere la corrente elettrica, dalle 6 alle 10 e dalle 16 alle 20. Per la benzina bisogna fare la fila e nei supermercati non c’è traccia di carne e verdura», racconta chi li ha visti partire.

I cinesi in Giappone tornano a casa, riempiono interi voli, mentre notizie bufala viaggiano da una parte all’altra della rete seminando il panico. L’ambasciata francese invita i suoi concittadini a rispedire le famiglie a casa e chi non può andare via a chiudersi in casa. Poi, tra i giapponesi simbolo della calma e della compostezza nel dramma di tsunami e terremoto, ci sono gli irriducibili, quelli che non mollano, quelli che non se ne vanno. Sono le persone che non hanno abbandonato le case, che si rifiutano di evacuare perché hanno minimizzato l’impatto delle esplosioni nelle centrali.

«Chi vive nella zona della centrale e non ha necessità di uscire rimanga a casa il più a lungo possibile», continua a consigliare il governo tramite radio e tv, ma in tanti hanno già un biglietto in mano di sola andata per scappare. Ci sono 500 persone in trappola, intorno alla centrale di Fukushima, che vivono con il batticuore di quei reattori surriscaldati.

Sono padri, madri, bambine che sono a caccia di benzina per andare via, anche in macchina. I tassisti si negano, anche loro vogliono andare via: «Soltanto pochi chilometri perché non c’è benzina e forse non ce ne sarà nei prossimi giorni, non voglio rischiare di rimanere a piedi».