Il Mosca affondato da distrazione equipaggio e onde alte. Versione russa mette paura: se maneggiano così le atomiche…

Incrociatore Mosca, nave ammiraglia, affondato per incendio a bordo non domato, munizioni che esplodono e poi fallito tentativo di traino e quindi rovesciamento scafo da onde alte. Insomma come un traghetto di line nella cui stiva vanno a fuoco dei Tir. Questa la versione russa. Se è andata così...

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 15 Aprile 2022 - 09:55 OLTRE 6 MESI FA
Il Mosca affondato da distrazione equipaggio e onde alte. Versione russa mette paura: se maneggiano così le atomiche...

Il Mosca affondato da distrazione equipaggio e onde alte. Versione russa mette paura: se maneggiano così le atomiche… FOTO ANSA

Incrociatore Mosca in fondo al mare, affondato. Lo confermano e ammettono anche le fonti ufficiali russe. Che raccontano come, secondo resoconto russo appunto, è andata. Una distrazione di qualche tipo a bordo, una distrazione che consente l’avviarsi di un incendio. Quindi, a seguire, l’impossibilità (incapacità?) di spegnere o anche solo contenere le fiamme. Quindi le fiamme che raggiungono niente meno che i depositi di munizioni. Quindi munizioni che esplodono e feriscono, squassano pesantemente la nave. Fin qui dunque, ed è la versione russa, il racconto di una nave ammiraglia, di un incrociatore missilistico da battaglia su cui non scattano o almeno non funzionano sistemi anti incendio e procedure di sicurezza e isolamento zone munizionamento. Insomma il racconto di Mosca per cui nave da guerra Mosca va a fuoco e subisce esplosione come potrebbe accadere ad un traghetto di linea con dei Tir in stiva che causano incendio.

Traino e tempesta

La versione ufficiale russa prosegue: l’incrociatore Mosca danneggiato è stato posto al traino per essere condotto in porto. Ma c’era tempesta e quindi il traino è fallito, la nave da battaglia si è capovolta e quindi è affondata. La versione russa quindi descrive una flotta da guerra i cui sistemi di assistenza e recupero non sono stati in grado di soccorrere e salvare la nave ammiraglia. Incrociatore Mosca affondato per fiamme e onde alte: questa la verità su come è andata secondo le autorità militari e politiche russe.

Se è quella vera, verità da far paura

Gli ucraini dicono invece di aver colpito l’incrociatore con i loro missili Neptune dopo aver per così dire distratto le difese della nave con dei droni. Ipotizziamo sia una vanteria bellica degli ucraini, ipotizziamo sia quella russa la versione che corrisponde al vero. Vuol dire che sulla loro nave ammiraglia i russi non avevano sistemi efficienti anti incendio, non avevano efficace ed efficiente stivaggio delle munizioni e che non avevano efficiente naviglio di appoggio alla nave ammiraglia e che infine il loro incrociatore ferito non reggeva il mare grosso (le tempeste in Mar Nero ci sono ma non sono ovviamente quelle oceaniche). Se è andata come dicono i russi, allora c’è molto da temere.

Il maneggio degli arsenali e delle armi nucleari

La Russia di Putin ha in dotazione circa seimila testate nucleari, di cui circa 1.500 operative. E’ un arsenale che richiede massima efficienza per essere custodito prima ancora che usato. Finora, nella guerra d’Ucraina, i sistemi d’arma tradizionali messi in campo dall’Armata russa hanno mostrato alti e conclamati livelli di non efficienza. Le comunicazioni precarie e intercettabili, l’arma aerea che a 50 giorni dall’inizio della guerra consente ancora all’aviazione ucraina di operare, le colonne di tank e blindati bersaglio dei sistemi d’arma anti carro…E infine questa sorta di auto affondamento per sfortuna e incidente della nave ammiraglia. Se maneggiano i russi il loro arsenale atomico come gli altri loro sistemi d’arma c’è davvero da aver paura.

Cia, Putin, atomica tattica

La Cia ha avvertito: Putin che non dovesse riuscire a vincere sul terreno potrebbe usare atomiche tattiche. Finora la Cia ci ha preso, speriamo stavolta no. Ma se Putin non prende in 10 giorni al massimo, i prossimi 10 giorni, tutto il Donbass, allora l’ipotesi di un Putin strategicamente disperato diventa più che plausibile. Quindi non impossibile l’ordine di usare un’atomica tattica. Tattica, cioè a raggio d’azione limitato. Devastante ma limitato. Atomiche tattiche, armi mai usate e a loro terribile modo di precisione. Da usare con infinita efficienza e competenza, al di là dell’incoscienza che ci vorrebbe nell’aprire una guerra nucleare. Ma, ed è questa la domanda di cui mai vorremo conoscere la risposta: se le forze armate della grande potenza russa restano senza benzina per i carri armati, si fanno demolire colonne di carri dai droni e dai “giavellotti” (super bazooka), in 50 giorni non piegano le truppe ucraine e perdono la nave ammiraglia per distrazione equipaggio e mare mosso, con quale padronanza del sistema d’arma metterebbero mano all’arsenale atomico?