Jihad globale ogni giorno ammazza 168 persone

di Maria Elena Perrero
Pubblicato il 12 Dicembre 2014 - 10:32 OLTRE 6 MESI FA
Jihad globale ogni giorno ammazza 168 persone

La bandiera dello Stato Islamico

ROMA – La jihad globale ammazza ogni giorno 168 persone: tre volte i morti dell’attentato di Londra, che il 7 luglio del 2005 fece 52 vittime. Ogni anno il conto è di 5.042 morti, quasi il doppio di quelli dell’11 settembre. Morti ammazzati in oltre 640 attentati, agguati, esplosioni, decapitazioni.

Una vittima su due è un civile, spesso di fede musulmana come gli attentatori. Del resto il numero maggiore di attacchi avviene in Paesi di fede islamica, come Iraq e Siria, dove operano i miliziani dello Stato Islamico, la Nigeria, dove a spargere il terrore è Boko Haram, l’Afghanistan dei Taliban, la Somalia degli Shaabab. E poi ancora: Yemen, Arabia Saudita, Pakistan, Filippine, Kenya, Libia.

Gli obiettivi sono studenti, studentesse in particolare, e cristiani. Ma negli attacchi con auto-bomba o cinture esplosive si ammazza chi capita a tiro. Se la jihad colpisce in 24 Paesi, è in soli quattordici di questi che si concentra la quasi totalità delle vittime (l’80% dicono sempre i dati del Centro internazionale per lo studio dell’estremismo e della violenza politica di Londra). 

Mentre in Occidente ci si domanda se sia giusto oppure no dare copertura mediatica ad esecuzioni terroristiche come quelle dei giornalisti ammazzati dai miliziani dello Stato Islamico, la maggior parte degli attentati che fanno più morti resta ignota all’opinione pubblica europea e americana.

Dopo il picco di attenzione seguito ai primi attentati nei Paesi occidentali ad opera di Al Qaeda, la copertura mediatica si è notevolmente abbassata. Isis e Boko Haram fanno centinaia di morti, ma restano nel loro territorio e fanno poca notizia.

Eppure, sottolinea il Centro per lo studio dell’estremismo, il jihadismo esploso con Al Qaeda non si è mai arrestato. Anzi, è stato rinfocolato dalle Primavere Arabe, mal valutate dalla gran parte dell’opinione pubblica occidentale. Si guardava ad esse come ad una spinta verso la democrazia, mentre il risultato è stato dare maggior vigore e sostegno ai gruppi islamici e jihadisti.