Larry Flynt, editore di Hustler: “Non uccidete l’uomo che mi ha sparato”

di redazione Blitz
Pubblicato il 18 Ottobre 2013 - 20:43| Aggiornato il 19 Ottobre 2013 OLTRE 6 MESI FA
Larry Flynt

Larry Flynt

NEW YORK – Vorrebbe vederlo soffrire, ma non morire: il re del porno Larry Flynt non vuole l’esecuzione dell’ uomo che, sparandogli, lo ha di fatto condannato su una sedia a rotelle, 35 anni fa. L’editore della rivista Hustler è infatti paralizzato da quando, il 6 marzo 1978, Joseph Paul Franklin aprì il fuoco contro di lui sui gradini di un palazzo di giustizia della Georgia.

Oggi, ora che si avvicina l’esecuzione della condanna a morte inflitta a Franklin in quanto pluriomicida per motivi razziali, proprio lui ha deciso di lanciare un appello per salvargli la vita: ”Avrei tutte le ragioni per essere felicissimo di questa decisione, ma non e’ cosi”’, ha spiegato Flynt in una lettera ad Hollywood Reporter. “Sin dalla sparatoria, non mi sono mai trovato faccia a faccia con Franklin. Mi piacerebbe passare un’ora con lui in una stanza e avere un paio di cesoie e pinze, per potergli infliggere gli stessi danni che lui ha inflitto a me. Però non vorrei ucciderlo, ne’ vorrei vederlo morire”, ha scritto. E questo anche perché Flynt si dichiara contrario alla pena capitale. “I suoi sostenitori dicono che si tratta di un deterrente”, afferma, mentre a suo modo di vedere, dietro la pena di morte c’e’ “la vendetta e non la giustizia”.

Oltre il fatto che “le esecuzioni sono di gran lunga piu’ costose dell’ ergastolo per i contribuenti”. Franklin si trova in un carcere del Missouri in attesa dell’esecuzione della condanna a morte, che gli è stata inflitta per una serie di omicidi perpetrati per motivi razziali. E’ in calendario il 20 novembre. L’assassino è stato arrestato nel 1980 per una serie di sparatorie in cui furono uccise cinque persone e numerose altre rimasero ferite. In seguito confessò anche di aver sparato a Flynt perche’ riteneva che attraverso le sue pubblicazioni promuovesse le relazioni interraziali. “Odiava i neri, gli ebrei, e tutte le minoranze”, scrive ancora il magnate del porno, aggiungendo di ritenere che ”trascorrere una vita rinchiuso in una cella di un metro per due sia una punizione ben piu’ dura che una rapida liberazione con un’iniezione letale”.