L’Isis attacca due città simbolo dell’ Iraq, decine di vittime

Pubblicato il 6 Novembre 2016 - 19:23 OLTRE 6 MESI FA
La moschea al-Askari

La moschea al-Askari

LIBANO, BEIRUT – Sempre più sotto pressione nella sua ‘capitale’ irachena a Mosul, e ora anche in quella siriana, Raqqa, contro cui è stata annunciata un’offensiva curda, lo Stato Islamico ha domenica reagito con due micidiali attentati in Iraq. Secondo fonti ufficiali irachene il bilancio è pesante: a Tikrit sono morte nove persone e altre 25 sono rimaste ferite, e a Samarra sono morte 11 persone e almeno altre cento sono rimaste ferite.

Secondo il Site, il sito di monitoraggio del jihadismo online, l’Isis ha poi rivendicato tre attacchi, con un bilancio totale, a suo dire, ancora più pesante, di 182 vittime tra morti e feriti: due esplosioni a Samarra, con 47 morti, e una terza a Tikrit che ha ucciso 25 persone. Samarra, ad un centinaio di km da Baghdad, è la città natale del califfo Abu Bakr al Baghdadi, ed è quindi – e non solo per questo – un luogo altamente simbolico.

Nel mirino degli uomini dell’Isis c’erano i pellegrini diretti alla moschea al-Askari, uno dei siti più sacri per gli sciiti, dove sono custodite le tombe di due dei 12 imam più venerati dagli sciiti duodecimani, Ali al-Hadi e suo figlio, Hasan al-Askari, morto nell’873. La cupola del santuario, ricoperta da 62 lastre d’oro, è stata pressoché distrutta da un attentato il 22 febbraio 2006, un evento che ha di fatto innescato la spirale di violenze settarie che travolse l’Iraq provocando decine di migliaia di vittime.

Ali al-Hamdani, portavoce della provincia di Salaheddin, ha riferito che i jihadisti hanno messo a punto l’attacco con una ambulanza imbottita di esplosivo e lasciata in un parcheggio di pullman. Quando sono arrivati i pellegrini, tra cui anche alcuni dall’Iran, è stata fatta detonare con un comando a distanza.

Anche Tikrit, dove c’è stato l’altro attacco, è un luogo altamente simbolico, essendo la città natale del defunto dittatore iracheno Saddam Hussein. Qui, ha riferito ancora al-Hamdani, la strage è stata compiuta da un attentatore suicida che, nell’ora di punta, si è fatto saltare in aria ad un posto di blocco all’ingresso meridionale della città, che è la capitale della provincia. Tra le vittime, ha aggiunto, ci sono anche cinque studentesse.