Le nuove procedure di perquisizione in America scontentano tutti. Anche gli addetti alla sicurezza

Pubblicato il 30 Novembre 2010 - 09:19 OLTRE 6 MESI FA

Oramai non sono più solo i passeggeri a lamentarsi della politica di sicurezza messa in atto negli aeroporti. Da quando il Dipartimento per la Sicurezza Interna ha deciso di rafforzare le procedure dei controlli, sono anche gli impiegati a non essere soddisfatti. I nuovi metodi di perquisizioni invasivi, e la coperture mediatica che è stata data a qualche storia particolarmente scandalosa, ha creato un clima di diffusa ostilità verso gli addetti alla sicurezza. Nei blog, sui giornali, diverse testimonianze raccontano le aggressioni verbale, a volte fisiche, che questi addetti devono ormai sopportare quotidianamente,

L’AFGE, il sindacato che rappresenta i lavoratori della TSA, l’agenzia nazionale americana addetta alla sicurezza dei trasporti, ha esortato gli amministratori dell’agenzia a fare di più per proteggere gli impiegati dagli eccessi dei passeggeri infuriati riguardo ai nuovi metodi. Il sindacato segnala che diversi membri «hanno testimoniato di situazioni in cui i passeggeri sono diventati aggressivi, verbalmente e perfino fisicamente. A Indianapolis, un addetto alla sicurezza è stato preso a pugni da un passeggero che non avevo gradito il nuovo sistema di controllo». Il presidente del sindacato ha richiesto ufficialmente alla TSA di creare e distribuire una brochure pedagogica ad ogni passeggero affinché gli vengano descritti i suoi diritti, così come i dettagli delle nuove procedure, le quali includono i cosiddetti body scanner e la perquisizione corporale rinforzata (“enhanced pat-down”).

Nel novembre 2010 la TSA ha deciso l’instaurazione di un nuovo sistema di controlli di una severità senza precedenti nella storia americana. I passeggeri sono costretti a passare attraverso un body scanner, la macchina a raggi x capace di visualizzare le persone come se fossero nude. Chi decide di non attraversare lo scanner, si sottopone ad una perquisizione corporale rinforzata. Questa perquisizione, i cui criteri sono stati stabiliti dalla TSA, è particolarmente invadente, perché prevede esplicitamente la possibilità di tastare seno, sedere e genitali. Molti passeggeri, uomini e donne, si sono sentiti “molestati” da gli addetti alla sicurezza che li perquisivano. Tuttavia, appare chiaro che la responsabilità non può essere addebitata in primo luogo a questi lavoratori. «La nostra preoccupazione – dice Sharon Pinnock, un rappresentante del sindacato – è che il pubblico confonda chi mette in pratica le politiche con chi le sviluppa».

Il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs ha detto che il governo prenderà in considerazione le preoccupazioni e le proteste del pubblico all’atto di valutare le misure di sicurezza degli aeroporti. Ha aggiunto, inoltre, che le procedure del TSA continueranno a evolvere. Il capo della TSA, John Pistole, ha detto alla NBC che l’agenzia sta rivedendo le tecniche di perquisizione per fare in modo che queste siano le meno invadenti possibili. «Stiamo cercando di capire – ha detto – come fare i controlli più efficaci nel modo meno invadente, sapendo che c’è sempre un compromesso tra sicurezza e privacy».