La vecchia proposta di Condoleezza Rice: “I palestinesi? Mandiamoli in Sudamerica”

Pubblicato il 25 Gennaio 2011 - 01:25 OLTRE 6 MESI FA

Il segretario di Stato americano Condoleezza Rice aveva preso in considerazione l’idea di mandare un certo numero di palestinesi in America Latina, per trovare una soluzione parziale ai milioni di profughi impossibilitati a tornare in quella che considerano la loro terra e che ora è lo stato d’Israele . Dal canto suo l’Autorità nazionale palestinese si sarebbe detta disposta a limitare a sole 100 mila persone la quota di rifugiati destinati a rientrare in Palestina, di fatto rinunciando a quella che finora è sempre stata considerata una clausola irrinunciabile nelle trattative, il cosiddetto “ritorno”. Sono due delle nuove rivelazioni emerse dai documenti segreti divulgati dalla tv panaraba Al Jazeera e dal quotidiano britannico Guardian e che già hanno creato non pochi problemi all’Anp e agli Stati Uniti.

L’idea della Rice risalirebbe al 2008: “Magari potrebbero trovare paesi che contribuiscono in natura, tipo Cile, Argentina, etc.”, dice la Rice in uno dei documenti. La Rice aveva lanciato la proposta, apparentemente basata sul fatto che il Cile ha una consistente e storica comunità palestinese e, come l’Argentina, vaste aree di territorio scarsamente popolato, in un incontro del giugno di quell’anno tra negoziatori americani, israeliani e palestinesi a Berlino, secondo le minute consultate dal Guardian.

I verbali dell’incontro non sono parola per parola e la Rice è identificata con le iniziali CR. La proposta di creare una sorta di stato palestinese nelle Ande, analoga a quella fatta durante il secolo scorso di “sistemare” gli ebrei in Madagascar, non era mai venuta finora in luce e potrebbe esser stata influenzata dal trasferimento di 117 profughi palestinesi in Cile tra marzo e aprile 2008, poco prima dell’incontro di Berlino.