Russia. Sushi e whisky per i carcerati vip: solo un ricordo il rigido esilio siberiano

Pubblicato il 26 Agosto 2011 - 20:29 OLTRE 6 MESI FA

MOSCA – Il carcere russo è l’incubo di ogni prigioniero, anzi di ogni prigioniero che non abbia denaro sufficiente a pagarsi tutti i comfort: a sostenerlo è Andrei, ex assistente di un parlamentare russo finito in carcere nel 2006 per appropriazione indebita, che vive nel lusso in un carcere vicino Mosca. Cene a base di sushi, whysky, libere uscite e stanze lussuose sono i privilegi concessi ai carcerati vip che possono permetterselo, come ha rivelato lo stesso Andrei in un’intervista al Moskovsky Komsomolets.

“Avevamo tutto quello che volevamo. mangiavo sushi ogni giorno”, ha raccontato Andrei al giornale, tutto documentato da foto in cui i carcerati vip mangiano sushi, bevono whysky e partecipano a lauti banchetti vestendo toghe o addirittura in cui mangiano hamburger di McDonald consegnati direttamente in cella. Esempi che la corruzione, fenomeno endemico in Russia, è giunto anche nel sistema carcerario.

Andrei ha anche raccontato come per tempo abbia vissuto nell’albergo usato per le visite coniugali, arredandolo con “un bar e un home cinema, in cui portavo chiunque volevo”. Non solo la possibilità di condurre uno stile di vita agiato per il carcerato vip, ma anche quella di darsi a libere uscite a Mosca per un drink, che sono divenute vere e proprie vacanze, come la volta in cui Andrei ha passato un week end di vacanza, fuggendo dalla detenzione.

La storia raccontata da Andrei è fatta di corruzione e tangenti, dove chi ha i soldi può permettersi di vivere il carcere in libertà, una vita da sogno pagata in parte dallo stato. L’immagine del freddo e rigido carcere russo, della deportazione siberiana lascia il posto alla bella vita dei carcerati ricchi, che possono permettersi agi e lussi in luoghi confortevoli. Quale detenuto non vorrebbe essere Andrei, se la sua “punizione” è dover pagare qualche tangente a qualche ben disposta guardia carceraria?