Usa, tenta di attraversare illegalmente il confine: quindicenne messicano ucciso dalla polizia

Pubblicato il 10 Giugno 2010 - 12:29 OLTRE 6 MESI FA

Un agente della Border Patrol al confine tra Usa e Messico

E’ stato ucciso perché sognava una vita migliore. Ma a soli 15 anni Sergio Guereca è stato raggiunto da un proiettile sparato da un agente della Border Patrol, mentre tentava di attraversare illegalmente il confine che divide Ciudad Juarez dalla cittadina americana di El Paso. Sergio è morto e ora tutto il Messico chiede giustizia, compreso il presidente Felipe Calderon che ha criticato il comportamento delle guardie di frontiera Usa.

Il giovane, insieme ad un gruppo di suoi connazionali, stava tentando di attraversare il confine ma i clandestini sono stati sorpresi in un canale artificiale da un agente americano che è arrivato in bicicletta. Secondo la versione della Border Patrol, la polizia di frontiera Usa, il poliziotto avrebbe sparato in risposta ad un fitto lancio di pietre. Ma un video diffuso dall’emittente tv messicana Univision mostra una verità diversa. Le immagini mostrano che l’agente trascina un fermato e poi apre il fuoco verso gli immigrati. I clandestini si disperdono, alcuni corrono verso il lato Usa, altri rientrano in Messico. Partono altri colpi e insulti rivolti da chi assiste alla scena. A questo punto arrivano anche i militari messicani che, secondo l’Fbi, avrebbero costretto armi in pugno la Border Patrol a ritirarsi.

La mamma di Sergio Guereca, invece, ha sostenuto che il figlio è stato centrato da un proiettile alla testa quando si trovava nel versante messicano del confine. Dura la reazione del Messico. Il presidente Calderon ha chiesto alle autorità Usa di fare chiarezza sull’accaduto e ha condannato la reazione spropositata del poliziotto.

Gli americani, da parte loro, hanno risposto che la vittima, nonostante la giovane età, aveva precedenti come trafficante di clandestini. E hanno ricordato le diverse centinaia di incidenti che i clandestini messicani provocano lanciando sassi contro le autorità Usa.

Critiche anche le associazioni per i diritti civili che hanno sottolineato come negli ultimi giorni si siano avuti ben tre casi di immigrati morti durante le fasi di arresto da parte della Border Patrol.

Il padre e la famiglia chiedono giustizia. Il Consulato messicano di El Paso il prossimo 14 giugno inizierà infatti le pratiche per avviare un processo giudiziario contro gli Stati Uniti: