Siria, Obama al Congresso: “Raid contro il gas e non contro Assad”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Settembre 2013 - 16:38 OLTRE 6 MESI FA
Siria, Obama al Congresso: "Raid contro il gas e non contro Assad"

Il presidente Usa, Barack Obama (Foto Lapresse)

WASHINGTON – ”Non è l’Iraq, non è l’Afghanistan. Stiamo parlando di un raid limitato, proporzionato”. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama chiede al Congresso un voto in tempi rapidi per dare il via libera all’intervento in Siria. Un raid anti-gas e non contro Assad “che è un messaggio non solo ad Assad, ma anche ad altri che potrebbero pensare di usare armi chimiche anche in futuro”.

”Sono convinto che dovremmo attaccare, ma credo che saremo più forti se agiamo assieme, uniti come nazione”. L’azione militare Usa in Siria, ha specificato Obama ai leader del Congresso, “ha lo scopo di ridurre la capacità del regime di Assad di usare armi chimiche”.

Le parole di Obama giungono a poche ore dall’annuncio di Israele di avere effettuato nel Mediterraneo un test missilistico congiunto con gli Usa. Il ministero della Difesa ha spiegato che alle 6,15 Gmt, le 8,15 italiane, sono stati effettuati lanci da una base dell’aviazione nel centro di Israele per testare i sistemi anti-missile. La dichiarazione chiarisce il giallo dei due “oggetti balistici” lanciati nel Mediterraneo orientale rivelati da radar russi. I media israeliani hanno riferito che il test sarebbe consistito nel lancio di missili Ankor Kahol, vettori realizzati da Israele a imitazione dei missili Shahab iraniani. Il test serviva a provare il sistema di difesa anti-missile Hetz, già sperimentato nell’Oceano Pacifico, nel caso di un attacco da parte di Teheran.

Martedì mattina, dopo la notizia del lancio da parte dei russi, Israele aveva fatto sapere in un primo momento di non avere riscontri. Fonti della sicurezza siriana avevano poi confermato che nessun missile era caduto sul territorio siriano. Poco dopo l’ambasciata russa ha dichiarato che non c’erano segnali di un attacco missilistico o di esplosioni nell’area di Damasco.