Somalia, Mogadiscio/ Aeroporto attaccato a colpi di mortaio da guerriglieri durante visita deputato Usa

Pubblicato il 13 Aprile 2009 - 20:12 OLTRE 6 MESI FA

L’aeroporto di Mogadiscio è stato attaccato a colpi di mortaio da guerriglieri somali mentre il deputato americano Donald Payne e la sua delegazione era in visita nella città, a quanto riferiscono fonti giornalistiche riportate dalla Cnn.

Il colpi di mortaio e di altre armi sono stati uditi intorno ad una comunità vicino all’aeroporto poco dopo che Payne aveva concluso una conferenza stampa col primo ministro somalo Omar Abdirashid. Non è dato di sapere se il deputato si trovava nell’aeroporto nel momento dell’attacco.

Secondo la polizia non vi sono stati feriti, ma testimoni hanno riferito che tre civili sono stati raggiunti dalle schegge prodotte da un colpo di mortaio caduto vicino alle case.

Payne, capo di una sottocommisione congressuale sull’Africa, è partito da Washington per Djibuti il 9 aprile ed ha poi proseguito per una breve sosta a Modadiscio per incontrarae i dirigenti locali e membri dell’Unione Africana.

A Washington, la portavoce di Payne, Kerry McKnney, ha dichiarato di aver interpellato il Dipartimento di Stato per avere notizie precise sul deputato.

Quella di Payne, 74 anni, democratico del New Jersey ed esperto d’Africa, è stata la prima visita a Mogadiscio di un importante politico americano dal 1994. L’obiettivo era quello di discutere con il governo somalo le modalità attraverso le quali la comunità internazionale potrebbe contribuire a stabilizzare la situazione nel Paese devastato dalla guerra civile.

Ma l’intenzione era anche quella di dimostrare che sul blitz antipirateria compiuto dalla marina americana per liberare il capitano Richard Phillips vi sia sintonia tra Washington e il governo somalo. In prospettiva, l’incontro dovrebbe servire a coordinare gli sforzi nella lotta alla pirateria.

L’attentato è stato rivendicato da Al Shabab (‘La gioventu’), legato a al Qaeda. La formazione, che conta su circa 3.000 uomini, è nata da una costola dell’Unione delle Corti Islamiche, la formazione che controllava oltre metà della Somalia inclusa la capitale fino al dicembre del 2006. Nei giorni scorsi il Washington Post ha rivelato che l’amministrazione Obama sta valutando l’ipotesi di bombardare i campi di addestramento.