Thailandia: offensiva dell’esercito contro le ‘camicie rosse’

Pubblicato il 14 Maggio 2010 - 08:41 OLTRE 6 MESI FA

La zona centrale di Bangkok è stata isolata e lasciata al buio. Dopo i violenti scontri di ieri, in cui un manifestante è stato ucciso dalla polizia, le forze dell’ordine stanno facendo di tutto per riconquistare il centro della capitale occupato da almeno 2 mila ‘camicie rosse’ dell’ex premier deposto Thaksin Shinawatra, che chiedono le dimissioni del premier Abhisit Vajjajiva.

Secondo fonti dell’esercito, le ‘camicie rosse’ avrebbero cercato di intimidire le autorità con le armi, e avrebbero anche distrutto due automezzi militari e incendiato un autobus per impedire l’avanzata dei soldati. Nella notte, i dimostranti si sono raccolti all’esterno del mercato notturno di Suan Lum per impedire ai soldati di avanzare verso il presidio delle camicie rosse.

In precedenza, violenti scontri erano scoppiati anche nei pressi del Thai Belgian bridge, a poca distanza dal mercato. Nell’area sono state udite esplosioni e colpi di arma da fuoco quando i dimostranti hanno attaccato con sassi ed altri oggetti i soldati che sorvegliavano la zona.

Le camicie rosse di Thaksin Shinawatra (deposto da un colpo di stato e oggi in esilio) manifestano da due mesi per chiedere le dimissioni del premier Abhisit Vejjajiva e nuove elezioni. Da cinque settimane hanno occupato una vasta area nel centro di Bangkok, vicino al quartiere finanziario, e si sono trincerate lì con barricate di bambù, copertoni e filo spinato.

L’esercito ha più volte intimato loro di togliere il presidio e recentemente aveva minacciato di chiudere gli accessi e tagliare acqua e luce. Fra governo e opposizione era stato raggiunto un accordo per nuove elezioni il 14 novembre, ma è saltato dopo che i rossi hanno chiesto l’incriminazione del numero 2 del governo per la repressione con morti delle loro manifestazioni.