Turchia. Erdogan, ultima sulle donne: “Non uguali a uomini: devono fare le madri”

di redazione Blitz
Pubblicato il 25 Novembre 2014 - 00:29 OLTRE 6 MESI FA
Turchia, l'utima di Erdogan: "Donne non uguali a uomini: devono fare le madri"

Turchia, l’utima di Erdogan: “Donne non uguali a uomini: devono fare le madri”

ANKARA – “Considerare uomo e donna sullo stesso piano è contro natura”. Parola del presidente turco Recep Tayyip Erdogan secondo il quale “i due generi sono diversi per indole e costituzione fisica: le donne devono fare le madri”.

Il leader islamico-conservatore ha scelto di “esplorare” lo scivoloso terreno della differenza di diritti di genere ad un convegno su “Donne e giustizia”, organizzato a Istanbul dalla Women and Democracy Association. Già nei giorni scorsi aveva riempito le cronache dei giornali riscrivendo la storia della scoperta dell’America, merito dei musulmani, altro che Cristoforo Colombo.

Erdogan, al quale molti dei suoi detrattori imputano un disegno di reislamizzazione del Paese, ha chiarito a modo suo con un esempio: “Non si possono mettere sullo stesso piano una donna incinta e un uomo”, ha spiegato, esortando le mamme turche ad avere “almeno tre figli” e condannando l’aborto come “un omicidio”.

Ma non si è fermato qui, sferrando un duro attacco alle “femministe”, colpevoli di “rifiutare il concetto di maternità”.

Per rafforzare la sua tesi ha chiamato in causa la religione:

“L’Islam ha definito il ruolo delle donne: essere madri. Ed è un concetto che non è possibile spiegare alle femministe”.

Citando Maometto, Erdogan ha ribadito commosso che

“Il paradiso si colloca ai piedi delle madri. Vorrei baciare i piedi di mia madre perché profumano di paradiso”.

Parole che hanno fatto indignare Aylin Nazliaka, deputata del partito Repubblicano, che ha accusato il presidente di continuare ad “ostracizzare” le donne.

“Quello di Erdogan è un discorso che incita pubblicamente all’odio. Continuerò ad avversare quest’uomo che non fa alcuna differenza tra i terroristi e le donne”.

Le posizioni intransigenti del capo dello Stato turco, eletto alla presidenza nel mese di agosto, sono state più volte fortemente criticate da numerose attiviste.

Nel Global Gender Gap Report 2013, stilato dal World economic forum, che aveva preso in considerazione la parità di genere in 136 nazioni, la Turchia si era aggiudicata il centoventesimo posto, annoverando tassi di violenza domestica dieci volte superiore rispetto a quella registrata in altri Paesi europei.