Venezuela, lampi di guerra civile: scontri in piazza, 7 morti

Pubblicato il 16 Aprile 2013 - 16:11| Aggiornato il 20 Gennaio 2023 OLTRE 6 MESI FA

CARACAS – Lampi di guerra civile in Venezuela: le elezioni e la vittoria risicata del chiavista Nicolas Maduro hanno spaccato il Paese. Sette persone sono morte negli scontri in piazza a Caracas. 

A scatenare la folla degli antichavisti che hanno votato Henrique Capriles è stata la decisione di Maduro, già presidente ad interim, di assumere la carica di capo dello Stato a dispetto della contestazione e delle richieste di riconteggio dei voti. Il delfino di Hugo Chavez si era infatti aggiudicato la vittoria per meno di due punti percentuali (50,6% contro 49% dello sfidante).

Maduro ha accusato l’opposizione di “preparare un colpo di Stato contro le istituzioni democratiche”, cercando di “attizzare fuochi di violenza, come in Siria e in Libia. Chi sceglierà la strada della violenza e del sabotaggio troverà lo Stato, e dovrà vedersela con la legge”, ha detto.

In una intervista trasmessa dalla tv pubblica, Maduro ha detto che oltre ai “cacerolazos” (protesta a suon di pentole) si sono registrati attacchi contro funzionari pubblici,compresa la presidente del Consiglio Nazionale Elettorale (Cne), Tibisay Lucena. “I responsabili di queste violenze finiranno in carcere”, ha ammonito.

Il presidente eletto sostiene che le violenze sono attribuibili a “gruppi fascisti” appoggiati dalla Mesa de Unidad Nacional (Mud), la coalizione di opposizione di Capriles, e “all’imperialismo americano”.

Il presidente dell’Assemblea Nazionale (An), Diosdado Cabello, in una serie di messaggi su Twitter, ha detto che “domani chiederemo l’apertura di una inchiesta penale contro Capriles per la violenza generata nel paese”, e ha lanciato al leader oppositore: “Capriles, fascista, mi assicurerò personalmente che tu paghi per il danno che stai causando alla nostra Patria e al nostro Popolo”.