L’allarme delle banche tedesche: il 70% degli utili se ne vanno in tasse, a rischio Basilea3

Pubblicato il 20 Settembre 2010 - 18:27 OLTRE 6 MESI FA

L’associazione delle banche tedesche lancia l’allarme sulla crescita del carico fiscale, che può arrivare a ‘mangiarsi’ il 70% dell’utile del sistema sottraendo risorse all’accantonamento di capitali e mettendo così a rischio il raggiungimento delle nuove norme di Basilea3. Secondo quanto riporta la Bloomberg l’associazione ha rilevato come la tassa sulle transazioni finanziare potrebbe costare al sistema circa 1 miliardo di euro cui andrebbero aggiunte l’imposta sulle banche (900 milioni di euro) e maggiori commissioni per il fondo nazionale di garanzia sui depositi (1,2 miliardi).

In questo modo, spiegano gli istituti di credito tedeschi, la pressione fiscale sul settore che nei dieci anni dal 1997 al 2008 è stata in media al 30% potrebbe salire al 70%. Un deflusso che renderebbe molto difficile, secondo il direttore operativo dell’associazione Manfred Weber ”accantonare parte degli utili e raccoglierli sul mercati” per soddisfare le regole di Basilea3 che impongono, seppure con molta gradualità, di alzare i livelli minimi di patrimonio. La stessa associazione ha stimato in 105 miliardi la necessità di capitali freschi per il settore a seguito dell’introduzione delle norme.

Secondo la Bundesbank le norme non incideranno sulla capacità di finanziamento alle imprese delle banche che riusciranno a aumentare il capitale in tempo. Quest’anno, ha comunque riconosciuto la banca centrale, gli istituti tedeschi dovranno realizzare piu’ accantonamenti sulle perdite causate dalla recessione dei mesi scorsi.