Banca centrale europea annuncia rialzo tassi a luglio, inflazione al 6,8% e stop QE. Giù le Borse, su lo spread

La Banca centrale europea ha annunciato la decisione di "porre fine agli acquisti netti di titoli attraverso il programma App dal 1 luglio 2022"

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Giugno 2022 - 15:33 OLTRE 6 MESI FA
Bce: "Stop agli acquisti di bond dal primo luglio. Inflazione 2022 al 6,8%, crescita tagliata al 2,8%"

Bce: “Stop agli acquisti di bond dal primo luglio. Inflazione 2022 al 6,8%, crescita tagliata al 2,8%” (Nella foto Ansa, Christine Lagarde)

Stop al Quantitative easing: la Banca centrale europea pone fine agli acquisti di bond dal primo luglio. E le Borse europee accusano il colpo, con lo Spread in salita.

La Banca centrale europea ha annunciato la decisione di “porre fine agli acquisti netti di titoli attraverso il programma App dal 1 luglio 2022”.

Banca centrale europea: stop all’acquisto di bond dal primo luglio

Il Consiglio direttivo della Bce – si legge nella nota – “ha deciso di porre fine agli acquisti netti di attività nell’ambito dell’App a partire dal primo luglio 2022. Esso intende continuare a reinvestire, integralmente, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro dell’App per un prolungato periodo di tempo successivamente alla data in cui inizierà a innalzare i tassi di interesse di riferimento della Bce e, in ogni caso, finché sarà necessario per mantenere condizioni di abbondante liquidità e un orientamento adeguato di politica monetaria”.

Banca centrale europea, bond e Pepp

Per il vecchio programma pandemico Pepp, la Bce “intende reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma almeno sino alla fine del 2024. In ogni caso, la futura riduzione del portafoglio del Pepp sarà gestita in modo da evitare interferenze con l’adeguato orientamento di politica monetaria”.

Inoltre “gli acquisti netti del Pepp potrebbero anche essere ripresi, se necessario, per contrastare gli shock negativi connessi alla pandemia”. 

Bce lascia tassi fermi, depositi a -0,50%

La Banca centrale europea ha anche lasciato, come previsto, i tassi d’interesse fermi: il tasso principale resta a zero, il tasso sui depositi a -0,50% e il tasso sui prestiti marginali a 0,25%.

Bce: “Contro lo spread pronti ad usare i reinvestimenti Pepp”

“Nel caso di nuovi casi di frammentazione finanziaria dovuta alla pandemia, i reinvestimenti del programma Pepp possono essere regolati nella tempistica, nel tipo di asset e giurisdizioni in qualsiasi momento”, ha precisato il Consiglio Bce, con una decisione che non implica l’adozione di un nuovo programma contro gli spread. 

Bce: rialzo dei tassi di 25 centesimi a luglio, poi settembre

L’Istituto centrale europeo ha fatto sapere che “intende alzare i tassi d’interesse di 25 punti base al meeting di luglio” e “si aspetta di alzare nuovamente i tassi a settembre”.

Lo si legge in una nota della Bce, secondo cui dopo settembre “ci si attende che un ritmo graduale, ma sostenuto, di ulteriori aumenti sarà appropriato”. 

Il Consiglio Bce – si legge in una nota – “intende innalzare i tassi di interesse di riferimento della Bce di 25 punti base con la riunione di politica monetaria di luglio. Nel frattempo, esso ha deciso che i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,50%”.

Bce: “Atteso un nuovo aumento dei tassi di riferimento a settembre”

Su un periodo più esteso, il Consiglio direttivo “si attende un nuovo aumento dei tassi di riferimento a settembre. La calibrazione di questo incremento dei tassi dipenderà dalle prospettive aggiornate per l’inflazione a medio termine. Se le prospettive di inflazione nel medio periodo permarranno tali o si deterioreranno, un incremento maggiore sarà appropriato alla riunione di settembre”.

Dopo settembre, in base alla sua attuale valutazione, “il Consiglio direttivo prevede che un graduale ma duraturo percorso di ulteriori aumenti dei tassi di interesse sia appropriato. In linea con l’impegno del Consiglio direttivo a conseguire l’obiettivo del 2% a medio termine, il ritmo di aggiustamento della politica monetaria da parte del Consiglio direttivo dipenderà dai nuovi dati e da come sarà valutato l’andamento dell’inflazione a medio termine”.  

Bce: inflazione 2022 al 6,8%, crescita tagliata al 2,8%

Secondo le previsioni della Bce, l’inflazione media nell’Eurozona dovrebbe attestarsi quest’anno al 6,8%, prima di rallentare al 3,5% nel 2023 e al 2,1% l’anno successivo.

La Banca centrale definisce l’inflazione “una grossa sfida”. Le nuove statistiche sono state “riviste significativamente al ribasso” per la crescita, per il 2022, al 2,8%, e il 2023, al 2,1% mentre per il 2024 c’è un lieve miglioramento a 2,1%.

Lagarde: “Inflazione resterà alta, la riporteremo al 2%” 

La Bce si aspetta che l’inflazione resti su livelli elevati “per un certo periodo di tempo”, e “farà sì che torni all’obiettivo” del 2%, ha detto la presidente della Banca centrale Christine Lagarde durante la conferenza stampa dopo il Consiglio direttivo tenuto ad Amsterdam.

Lagarde: “A settembre possibile aumento dei tassi più forte”

A settembre, quando la Bce si attende un nuovo aumento dei tassi dopo quello di luglio da 25 punti base, “un incremento maggiore sarà appropriato” se “le prospettive di inflazione nel medio periodo permarranno tali o si deterioreranno”, ha aggiunto Lagarde, aprendo all’ipotesi di un aumento da 50 punti base come sta facendo la Fed americana.