Bce, è iniziata la corsa dei prezzi. Trichet: “Da aprile tassi più alti”

Pubblicato il 4 Marzo 2011 - 12:30 OLTRE 6 MESI FA

Jean-Claude Trichet

ROMA – La crisi libica rischia di innescare uno ”shock” dei prezzi e la Banca centrale europea è in pre-allarme: i governatori pensano a un rialzo dei tassi d’interesse – dice il presidente Jean-Claude Trichet – già in aprile.

Cogliendo di sorpresa i mercati, che si aspettavano toni da ”falco” ma puntavano su una stretta solo dopo l’estate, Trichet ha chiuso l’era della moneta facile imboccata dall’Europa nel 2008 di fronte alle macerie della Lehman Brothers.

Il banchiere francese, dopo che la Bce ha mantenuto per questo mese il tasso di riferimento al minimo record dell’1% per quasi due anni, ha stavolta tralasciato la consueta espressione secondo cui i tassi sono ”adeguati”, usata fino al mese scorso. Tutt’altro: la politica monetaria è ormai ”molto accomodante” e le ultime stime indicano – ha spiegato – un ”rialzo dell’inflazione che riflette in gran parte il rincaro dei prezzi delle materie prime”, infiammate dal caos in Nord Africa.

Fra gli economisti la sorpresa è tanta: Marco Valli di Unicredit parla di un ”messaggio shock” della Bce. Ma il vero shock, secondo Trichet, viene dall’inflazione: ”Quando c’è uno shock, e ora c’è uno shock – ha detto Trichet – il nostro compito è evitare effetti a cascata” e cioè un balzo generalizzato dei prezzi.

E dunque ”Non è certo, ma è possibile un aumento dei tassi d’interesse il mese prossimo”. Deciderà il board il 7 aprile, non c’è da attendersi un rialzo forte (gli economisti si aspettano un quarto di punto in più) né una sequenza di aumenti dei tassi, spiega Trichet.

Con la Fed che comincia solo ora a valutare il ritiro della maxi-liquidità (le attese per un rialzo dei tassi Usa sono per il 2012), le parole hanno fatto volare l’euro fino a quasi 1,40 dollari. Con buona pace degli esportatori europei la Bce, nel cui statuto è scolpito il mantenimento di un’inflazione ”al di sotto, ma vicina al 2%”, è preoccupata dall’inflazione salita a febbraio al 2,4% e che minaccia di restare alta.

Le nuove stime dell’Eurotower indicano un tasso medio del 2,3% per il 2011 (in deciso rialzo dall’1,8% che prevedevano a dicembre) e dell’1,7% per il 2012, e assumono un prezzo del petrolio sopra i 100 dollari. A chi teme per l’attività economica, Trichet replica con le nuove stime che indicano una crescita media nell’area euro dell’1,7% quest’anno (da 1,4% di dicembre) e dell’1,8% in prossimo.

Non sarà facile, per i Paesi ad alto debito come la Grecia e il Portogallo, sostenere un aumento generalizzato dei tassi. Ma come preannunciato dallo stesso Trichet le misure straordinarie contro la crisi restano in piedi. Le banche in difficoltà potranno continuare ad attingere a liquidità illimitata (e a tasso fisso) dalla Bce anche a tre mesi almeno fino agli inizi dell’estate.

Sul fronte della crisi del debito, dopo la fredda accoglienza a Bruxelles delle profonde riforme di governance del patto Merkel-Sarkozy, Trichet non risparmia una frecciata: le proposte giunte dalla Commissione Ue ”non vanno abbastanza a fondo”, ad esempio non prevedono sanzioni sufficientemente automatiche per chi non rispetta le regole, E nel recepirle – dice Trichet – i governi ”le hanno persino indebolite”. Ora – prosegue – ”contiamo sul Parlamento europeo”.

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