Berlusconi a Bruxelles, “due minuti” per rassicurare l’Europa

Pubblicato il 13 Settembre 2011 - 10:47 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi (Lapresse)

STRASBURGO – Bastano davvero “due minuti” o poco più a Silvio Berlusconi per  fare, come aveva detto lui stesso, il suo dovere e a rassicurare davvero l’Ue sulla tenuta del governo e la manovra? Appena arrivato lui è subito sicuro: “Sulla manovra sono tranquillo, si voterà domani” e scarica le colpe dei dubbi Ue sulle opposizioni pronte a “rovinare l’Italia” per “rovinare” lui: ”Questo è un paradosso perché l’opposizione pur condividendo con la maggioranza la volontà di un pareggio di bilancio nel 2013 e dell’obbligo in Costituzione dell’azzeramento del deficit, critica la manovra con l’unico desiderio di dare una spallata al governo”.Dalla Bce di Jean Claude Trichet all’America di Barack Obama però tutti hanno gli occhi puntati sul caso Italia.

Visto il clima Berlusconi decide di giocare d’attacco e chiede chiarezza all’Europa, soprattutto in materia di pensioni che tanto in casa gli hanno creato beghe: “Se l’Europa decidesse di dare indicazioni a riguardo i governi sarebbero felici di aumentare l’aumento dell’eta’ per andare in pensione perche’ obbligati, mentre ora sono in grandi difficoltà perché se aumentano l’età perdono voti”.

La trasferta del premier organizzata per incontrare a Bruxelles il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, e il capo della Commissione, Josè Manuel Barroso, nella sede del Parlamento europeo riunito in plenaria a Strasburgo, crea polemiche e qualche imbarazzo. Se fonti vicine a Van Rompuy fanno notare che ”non è irrituale” inserire in agenda appuntamenti all’ultimo minuto, dall’altra l’esecutivo Ue precisa che l’incontro con Barroso è stato chiesto da Roma; mentre il presidente del Parlamento Ue Buzek sminuisce l’incontro come una ”visita di cortesia da un paio di minuti”, innescando un piccolo caso per risolvere il quale deve intervenire Palazzo Chigi, sottolineando che ”tutte le polemiche in materia sono assolutamente strumentali”.

Per spiegare il perché della sua trasferta, Berlusconi ha accusato l’opposizione e i ”giornali di sinistra” di aver distorto il comportamento del governo sulla manovra. ”Si è indotta l’Ue -a pensare che il Governo volesse fare un passo indietro” e quindi ”si è creata la necessità (…) di confortare gli interlocutori europei per chiarire come invece fosse tutto il contrario”. Ma alle istituzioni europee non può sfuggire la coincidenza fra il tour europeo e l’appuntamento con i giudici di Napoli, che avrebbero dovuto ascoltare Berlusconi a Palazzo Chigi nell’ambito dell’indagine su Tarantini. Ne parlano apertamente gli esponenti dell’opposizione al Parlamento europeo, con il Pd che organizza  una manifestazione di protesta davanti alla sede del Consiglio Ue a Bruxelles.

Resta invece in silenzio il leader dei socialisti europei, Martin Schulz, quello che nel 2003, si sentì dare del kapo’ da Berlusconi. Schulz però avrebbe fatto trapelare che non ha intenzione di parlare di Berlusconi perche’ ”la situazione economica è troppo grave”. Ciò non impedisce che l’altrimenti compassata sede del Parlamento europeo, per una ventina di minuti, si trasformi in succursale di Montecitorio. Con il presidente del Parlamento, il polacco Jerzy Buzek, che fino a pochi minuti dall’apertura della plenaria non aveva ancora deciso se avrebbe trovato spazio nella sua agenda per l’appuntamento chiesto da Palazzo Chigi. Poi però sono i portavoce del Parlamento ed il suo personale ad annunciare che sì, lo spazio per un incontro ci sarà alle 17,30, dopo che Berlusconi avrà visto Barroso.

La notizia fa scattare – in apertura di plenaria – un fuoco di fila di domande tra il provocatorio e l’ironico. Attacca il leader dei liberal-democratici, l’ex premier belga Guy Verhofstadt, che chiede conferma della notizia direttamente a Buzek e si chiede ”perché Berlusconi non si presenta a illustrare la manovra alla Commissione economica come ha fatto Papandreu?”. Continua la copresidente dei Verdi Rebecca Harms (”non è opportuno che le istituzioni europee incontrino Berlusconi nel giorno in cui si sarebbe dovuto presentare in tribunale”) che fa scattare la difesa del capogruppo pdl Mario Mauro. E’ l’esponente dell’Idv Rinaldi a chiedere formalmente che il polacco Buzek spieghi i termini dell’incontro di domani. ”Non c’è alcuna richiesta formale ufficiale per una visita del premier al Parlamento europeo – si schermisce Buzek – Lui sarà presente. Se ci sarà, è possibile che sia un incontro di cortesia di un paio di minuti”.