Bilancio in rosso profondo: Tremonti cerca 2,4 miliardi

Pubblicato il 11 Marzo 2011 - 14:13 OLTRE 6 MESI FA

Giulio Tremonti

ROMA – Il taglio di 27 milioni al Fondo Unico per lo Spettacolo potrebbe essere solo una piccolissima parte delle sforbiciate del ministro Giulio Tremonti. Perché, sottolinea il Riformista in un articolo di Gianmaria Pica, nelle casse dello Stato ci sono anche altri buchi.

Per coprirli  il ministro ha inserito nella legge di Stabilità (la ex Finanziaria) di dicembre coperture di bilancio ipotetiche. I 27 milioni del Fus sono stati congelati per il mancato incasso dei soldi che sarebbero dovuti essere incassati dalla gara sulle frequenze liberate dal passaggio al digitale terrestre.

Solo che la gara per le frequenze non si è tenuta e queste entrate non sono arrivate. E l’Italia, scrive il Riformista, si ritrova con un buco di bilancio di quasi due miliardi e mezzo di euro.

Ora, scrive sempre Pica, rischiano di essere tagliate le risorse destinate al fondo sociale di occupazione che dovrà finanziare la cassa integrazione ordinaria e in deroga, la detrazione sui salari di produttività, i fondi per la ricerca e l’assistenza ai malati di sclerosi laterale amiotrofica, per le missioni internazionali, per le scuole e le università private.

In realtà, sottolinea sempre il Riformista, i soldi ci sono, ma provengono dal Tfr degli italiani: detto altrimenti, parte della liquidazione che i lavoratori hanno lasciato all’Inps è servita  e coprire le spese dello Stato.

Per la Corte dei Conti “oneri c0ntributivi gravanti sui lavoratori privati e sulle imprese sarebbero trasformati in prelievi fiscali di natura indiretta, se non addirittura espropriativa, irragionevolmente contrari all’equità, all’eguaglianza e al pari trattamento delle diverse categorie di operatori economici”.

Le liquidazioni degli italiani sono andate all’Anas, al Fondo aree depresse, alle casse di Napoli   Palermo, alla Camera di Commercio di Gorizia, alle Ferrovie dello Stato, alla difesa, alla ricerca scientifica. E tanto, tanto altro.