Bonanni: “Marchionne non faccia come la Fiom, l’uscita di Fiat da Confindutria è uno schiaffo”

Pubblicato il 13 Dicembre 2010 - 10:45 OLTRE 6 MESI FA

”Non capisco la voglia di Sergio Marchionne di uscire da Confindustria, mi sembra una radicalizzazione al contrario, pari solo a quella della Fiom. Con tutto l’interesse che abbiamo per questo investimento non capiamo per quale motivo dovremmo ricevere uno schiaffo da lui e calci dall’altra parte”. A dirlo il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, secondo cui ”bisogna vedere cosa hanno pattuito Marchionne e Marcegaglia. Quando lo sapremo si potrà giudicare”.

Intervistato dal Corriere della Sera, Bonanni ribadisce la disponibilità a ”trovare accordi con la Fiat per la massima flessibilità, garantire il funzionamento degli impianti, stoppare qualsiasi eventuale boicottaggio, ma tutto – sottolinea – deve avvenire dentro il sistema delle regole contrattuali firmate l’anno scorso”. ”Marchionne deve dire in modo dettagliato quando, come e a quali condizioni vuole costruire la Giulietta e il Suv in parte americano a Mirafiori. Noi, simultaneamente, daremo garanzie affinché l’investimento possa avvenire nella massima tranquillità. Gli chiederemo solo – afferma il leader sindacale – che la nostra disponibilità alla flessibilità sia molto più pagata che in passato, e lui questo nostro refrain lo sa benissimo”.

”Gli accordi di natura contrattuale per regolare relazioni industriali che mettono all’angolo le sigle antagoniste come la Fiom – aggiunge – possono avvenire benissimo dentro le linee guida che noi abbiamo stabilito l’anno scorso per tutti i settori con l’accordo interconfederale firmato da Cisl e Uil”. L’intesa, sottolinea Bonanni, ”va trovata prima di Natale. E’ un tormentone, non può andare avanti all’infinito, e la sfida di Torino è troppo importante per tutto il Paese. Va interrotta questa maledizione che impedisce a imprenditori italiani e stranieri di investire da noi”.