Canone Rai in bolletta, evasione crolla dal 30% al 4%. Fine di un vizio

di Riccardo Galli
Pubblicato il 10 Febbraio 2017 - 14:07 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Canone Rai, la tassa più odiata dagli italiani, secondo classifiche stilate un po’ occhio. Di certo una delle tasse più evase dagli italiani. Non pagare il canone Rai è stata per decenni abitudine e consuetudine consolidata nel Mezzogiorno e comunque nella grandi città era anche una questione di status: pagare il canone non era per niente cool, pagare il canone era un po’ da fessi e un po’ da sfigati.

Non pagarlo per moda, non pagarlo per tradizione, non pagarlo perché la tassa non si paga fino a che non ti scovano…A sommare i tanti motivi per cui il canone Rai non si è pagato per decenni, si arrivava ad una percentuale di evasione del 30 per cento. Livelli che in Italia solo l’evasione dell’Iva raggiunge.

Trenta per cento di evasione di una tassa, normalmente per farla pagare quella tassa, per erodere quella percentuale ci vogliono anni e sforzi lunghi anni. Non è andata così, è bastato mettere il canone Rai in bolletta della luce, insomma renderlo di fatto obbligatorio, rendere automatico il pagamento e legarlo di fatto alla residenza (come avviene in Francia e in altri paesi) e in un solo anno l’evasione del canone è letteralmente crollata: dal trenta al quattro per cento.

Un misero, fisiologico quattro per cento di evasione da una tassa, roba che in Italia neanche l’Irpef che pure viene trattenuta alla fonte. Così poca evasione non c’è praticamente per nessuna tassa, il canone Rai passa dalla classifica delle tasse meno pagate e quella delle tasse più pagate. Non era difficile, bastava volerlo fare.

E non era difficile neanche capire che la gran parte delle obiezioni tecniche o che si volevano tali erano in realtà dirette a difendere l’inviolabilità del trenta per cento (in media) che non pagava. Non pagava da così tanto tempo che non pagare lo riteneva un diritto e desiderare di continuare a non pagare passava come una quasi virtù. Invece era un vizio. Antico e caro vizio, smontato in poche rate in bolletta.

Giusto così, se poi l’azienda Rai li spende bene o male quei soldi, se quei soldi la Rai se li merita, se devono tutti andare alla Rai conservando la Rai anche tutta la raccolta pubblicitaria sono altrettante giuste questioni. Da porre e sui cui esigere risposta, fatti, impegni, misure, garanzie e contro partite. Dopo aver pagato il canone però.