Carne coltivata, il no della Camera alla produzione e alla commercializzazione

Che la si chiami carne coltivata, carne sintetica, carne ottenuta senza uccisione di animali, l’Italia ne vieterà produzione, consumo, commercializzazione. Secondo il disegno di legge approvato dalla Camera il 16 novembre e destinato a incassare a breve il primo via libera dal Parlamento

di Francesca Cavaliere
Pubblicato il 21 Novembre 2023 - 15:44
Carne coltivata, il no della Camera del 16 novembre

Carne coltivata, il no della Camera alla produzione e alla commercializzazione

Carne coltivata, il no della Camera alla produzione e alla commercializzazione

Il 16 novembre l’Aula della Camera ha approvato in via definitiva, con 159 sì, 53 no e 34 astenuti, il disegno di legge contro la carne coltivata.

Il provvedimento, firmato dai ministri Francesco Lollobrigida (Ministro dell’Agricoltura) e Orazio Schillaci (Ministro della Salute), è destinato a incassare a breve il primo via libera del Parlamento.

In Italia, quindi, la carne coltivata non si potrà produrre, consumare e mettere in commercio.

Il provvedimento riguarda cibi e mangimi generati a partire da colture cellulari. Pensiamo anche ad eventuali Hamburger di pesce e simili quindi.

La decisione ha suscitato lo scontro con le opposizioni e un acceso confronto tra le due fazioni pro e contro la carne coltivata che già stavano manifestando davanti a Montecitorio.

L’approvazione del dl ha inoltre provocato il ritorno di vecchie e nuove polemiche sull’alimentazione con carne coltivata tra sostenitori e detrattori.

“In Italia –  ha commentato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani – il cibo è cultura e tradizione e la battaglia è difendere le tradizioni di eccellenza”.

 “Lo stop alla carne ‘cruelty free’ esprime un’ideologia e una visione oscurantista”, accusa l’Enpa che prevede “una nuova condanna della Corte di Giustizia europea” per l’Italia. Mentre la Lav parla di norma “antiscientifica” che “protegge chi inquina”.

Tra gli orientati all’alimentazione tradizionale e soprattutto mediterranea c’è anche l’immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud della Fondazione italiana di medicina personalizzata.

“Per non alterare la cartina tornasole della nostra salute, rappresentata dal regolare assetto quali-quantitativo di quell’enorme patrimonio di ospiti microscopici che vivono nel nostro intestino, , – ha detto Morelli-  ad oggi sono molteplici le evidenze cliniche secondo le quali è necessario alimentarsi come i nostri antenati seguendo i dettami oramai più che famosi della dieta mediterranea più che dal cibo ‘costruito’, poiché la composizione e l’attività metabolica del microbiota è fortemente dipendente dalle abitudini alimentari, conformandosi agli eventuali cambiamenti degli stili alimentari”.

Nota la posizione del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida che ha appoggiato il disegno di legge contro la carne coltivata:

“La si può chiamare in tanti modi, ma la Carne sintetica coltivata comunque interrompe il rapporto virtuoso tra terra, uomo e lavoro”, ha detto il ministro il 16 novembre in occasione dell’evento ‘Tutto quello che c’è di sostenibile tra terra e cielo’, organizzato da Il Foglio in collaborazione con Banco Bpm.

 

Che cos’è la carne coltivata. La spiegazione dalla Fondazione Veronesi

La carne coltivata, chiamata da molti anche “sintetica”, spiega il sito della Fondazione Umberto Veronesi: ” […] è un tipo di carne prodotta in laboratorio a partire da cellule animali. […] bisogna partire dall’idea che una cellula animale che troviamo all’interno di un manzo, di uno squalo, dell’uomo che viene prelevata e messa su una piastra, resta una cellula animale. […]

[…] Attualmente la carne coltivata è un prodotto che nasce a partire da cellule animali che vengono prelevate tramite una biopsia e fatte crescere su un terreno, una soluzione, ricco di nutrienti. Dopo la crescita, queste cellule staminali, che non presentavano alcuna specializzazione, si differenziano in una cellula di interesse, nel caso specifico in una cellula muscolare. Queste cellule staminali si differenziano anche rimanendo all’interno dell’organismo di partenza; quindi, non viene in nessun modo modificata ma procede in quella che è la fisiologia della cellula. Dalle singole cellule, messe insieme, si costituisce poi un tessuto che darà quindi origine a quello che sarà il prodotto finito. […]”

La sicurezza alimentare della carne coltivata

Sarebbe quindi un prodotto, sempre secondo il sito, che “Dal punto di vista della sicurezza alimentare, il consumo di carne coltivata non rappresenta un rischio per la salute umana. In Unione Europea la carne coltivata è considerata un novel food e quindi deve sottostare a stretti controlli e normative che regolamentano l’introduzione di questi alimenti sul nostro mercato.[…]

Pro e contra della carne coltivata

Dal punto di vista nutrizionale non ci sarebbero quindi degli aspetti negativi da considerare, sostiene la Fondazione. Inoltre, in merito alla sicurezza alimentare, si ridurrebbe il rischio di malattie di origine animale e verrebbe meno la necessità di impiegare antibiotici poiché il prodotto crescerebbe in un ambiente controllato.

Nello stesso ambiente controllato avverrebbe quindi anche il confezionamento e così si eviterebbero contaminazioni esterne.

“[…]Una prima riflessione- dice ancora il sito- riguarda il benessere animale: a oggi viene utilizzato il siero fetale bovino, sottoprodotto dell’industria della carne, come ingrediente fondamentale del terreno di coltura per le cellule.[…]”

Sarebbero tuttavia in sviluppo alternative che prevedono l’utilizzo di prodotti vegetali, precisa la Fondazione.

Ingresso nel mercato europeo, l’Efsa e la contestazione del ministro Lollobrigida

Attualmente la carne sintetica è un prodotto che non è ancora entrato nel mercato europeo.

Se l’Autorità Europea sulla Sicurezza Alimentare (EFSA) dovesse approvare la sicurezza della carne coltivata, questa potrà entrare nel mercato europeo e potrà essere acquistata.

L’intervento dell’EFSA è però contestato dal ministro Lollobrigida “Tra l’altro contesto proprio che la procedura sia affidata all’Efsa- ha detto Lollobrigida- perché ritengo sia la medicina a doversi esporre.

Se poi l’Europa sceglierà l’Efsa noi siamo in Europa e allora ci porremo il problema, oggi però non mi pare sensato.

Mi conforta che tutti gli emendamenti sui cibi sintetici in Europa finora sono stati bocciati in maggioranza e con il voto abbastanza compatto dell’Italia; quindi spero che riusciremo nella nostra battaglia di avanguardia, come già fatto con gli Ogm”, ha detto il 16 novembre nell’Aula della Camera  durante l’esame del ddl sulla carne coltivata.