Crisi, l’Europa lancia l’allarme: “I debiti pubblici possono contagiare anche le banche, serve rigore”

Pubblicato il 1 Ottobre 2010 - 19:56 OLTRE 6 MESI FA

Jean Claude Trichet

La crisi dei debiti pubblici degli Stati europei può avere un ”effetto contagio” sulle banche. È questo l’allarme lanciato dai 27 ministri delle finanze della Ue, preoccupati innanzitutto dall’evolversi della situazione finanziaria in Irlanda e in altri Paesi della zona euro come Portogallo e Spagna.

Del resto, nel documento finale dell’Ecofin di Bruxelles alla presenza dei governatori delle banche centrali (fatto insolito per un vertice informale) si sottolinea come molte siano ancora le incertezze che gravano non solo sul settore finanziario ma anche sulla crescita economica dell’Europa.

La ripresa è ancora fragile, e l’invito dei ministri e del presidente della Bce, Jean Claude Trichet, è sempre quello di andare avanti con il risanamento delle finanze pubbliche: ”È da tempo che chiediamo a tutti i governi della Ue, con grande insistenza, misure appropriate di consolidamento dei conti”, ha spiegato Trichet. Per il presidente si tratta di ”un messaggio molto chiaro: prendere nuove misure, come quelle che abbiamo chiesto a Irlanda e Portogallo, è una condizione necessaria per assicurare la stabilità della situazione finanziaria”.

Non si può, per il presidente della Bce, più rimandare il risanamento dei conti, tanto che la Ue si è spinta al punto di chiedere all’Irlanda – che si avvia a perdere il 32% del Pil nel 2010 – di alzare le tasse: ”Non potrà più essere il Paese con la bassa tassazione che è stato finora, dovrà necessariamente diventare un Paese normale”, ha detto il commissario agli Affari economici e monetari, Olli Rehn.

Intanto il presidente del Financial stability board (Fsb), Mario Draghi – che ha illustrato all’Ecofin le proposte che l’Fsb presenterà al G20 di Seul – ha esortato ad andare avanti sulle nuove regole finanziarie con la stessa risolutezza mostrata finora. Per il governatore della Banca d’Italia, non è il momento di rilassarsi sulla messa a punto delle nuove regole finanziarie. ”Certo non si può cambiare tutto in una notte”, ha detto Draghi commentando però positivamente i progressi e un’ampia convergenza su molti fronti, anche su quello delle nuove regole per le agenzie di rating.

Al tavolo dell’Ecofin è proseguita anche la discussione sull’introduzione di una tassa sulle banche e sull’ipotesi di una tassa sulle transazioni finanziarie. Due proposte che continuano a dividere gli Stati membri. ”Si potrà pensare a un prelievo sulle banche per costituire un fondo di risoluzione delle crisi solo quando il sistema finanziario si sarà realmente rafforzato”, ha ribadito Trichet, sottolineando come l’idea di tassare le transazioni finanziarie sia praticabile solo se ”applicata ovunque nel mondo”.