Crisi, Ponzellini (Bpm): i paesi emergenti fanno la guerra all’Europa

Pubblicato il 6 Giugno 2010 - 09:47 OLTRE 6 MESI FA

Massimo Ponzellini

Quella attuale non è una crisi ma una “guerra”, anzi “una congiura” contro l’Europa e l’Italia da parte dei Paesi emergenti come la Cina, con la complicità delle grandi istituzioni internazionali come l’Fmi e la Banca mondiale.

È l’opinione espressa dal presidente di Bpm, Massimo Ponzellini, intervenuto a Venezia all’assemblea generale di Federlegno-Arredo. “Noi chiamiamo la situazione attuale crisi – ha affermato Ponzellini – ma è guerra. Non esiste nessun motivo al mondo perché ci sia la crisi, i commerci mondiali prosperano, ci sono delle economie che tirano. Il problema è che questi vogliono colpire una zona ben precisa, che è la più ricca, il miglior mercato, il tecnologicamente più avanzato, la più civile del mondo, che si chiama Europa”.

“C’è qualche miliardo di gente – ha proseguito – che vuole conquistarci perché per fare Venezia ci vogliono più di mille anni, per fare i nostri operai, per avere il nostro gusto del design ci vogliono tre generazioni. Questi vogliono l’Italia, vogliono l’Europa, vogliono il meglio che c’é qua”.

In questa guerra, secondo il banchiere, un altro nemico è il “fuoco amico” di istituzioni come la Banca mondiale, il Fondo monetario internazionale, la Banca europea per gli investimenti, che “vengono sui mercati europeo e americano – ha affermato – e raccolgono masse ingenti di denaro che poi prestano a Paesi che hanno l’11, il 12, il 15 per cento di tasso di sviluppo e non hanno il sindacato, non hanno la legge sull’ambiente”.

Si danno soldi, accusa Ponzellini, non alla nostra imprenditoria “ma ai cinesi, ai brasiliani che non pagano le tasse, fanno lavorare i minori”. “I primi nemici – ha aggiunto ancora Ponzellini – sono poi gli Stati Uniti, perché in questa guerra hanno scelto di stare con i nostri nemici, investono in questi Paesi e nei loro prodotti”.