Derivati, Antitrust Ue denuncia: “Accordi illegali tra 13 banche”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Luglio 2013 - 14:05 OLTRE 6 MESI FA
Derivati, Antitrust Ue denuncia: "Accordi illegali tra 13 banche"

Derivati, Antitrust Ue denuncia: “Accordi illegali tra 13 banche” (Foto LaPresse)

BRUXELLES – Tredici banche hanno violato le regole dell’Unione europea in materia di derivati e investimenti bancari. Secondo l’Antitrust Ue, le tredici banche hanno stretto accordi illegali sul mercato dei derivati tra il 2006 e il 2009.  Tra le tredici banche anche Goldman Sachs, la Deutsche Bank, l’Isda e il Markit.

Le accuse dell’Unione Europea riguardano in particolare i derivati sul rischio di credito, un business particolarmente redditizio attualmente trattato principalmente sui mercati non regolamentati e che quindi fa gola alle Borse ‘tradizionali’. In pratica, le banche e gli operatori che gestiscono questo business si sarebbero accordati per impedire lo spostamento dei credit derivatives sui mercati regolamentati, per evitare di perdere le commissioni che ottengono dalla negoziazione di questi strumenti finanziari.

I 13 istituti coinvolti sono Bank of America Merrill Lynch, Barclays, Bear Stearns, BNP Paribas, Citigroup, Credit Suisse, Deutsche Bank, Goldman Sachs, HSBC, JP Morgan, Morgan Stanley, Royal Bank of Scotland, UBS piu’ l’International Swaps and Derivatives Association (ISDA) e il service provider di dati Markit.

Secondo le conclusioni preliminari dell’indagine della Commissione Ue, tra il 2006 e il 2009 gli operatori di mercato Deutsche Boerse e Chicago Mercantile Exchange hanno cercato di ottenere il via libera alla negoziazione dei derivati sul rischio di credito, ma le banche che controllano Isda e Markit avrebbero ordinato ai due organismi di assegnare ai richiedenti le licenze solo per gli scambi sull’otc.

Joaquin Almunia, il commissario dell’Antitrust Ue, ha dichiarato: “Le banche hanno agito collettivamente per escludere gli scambi dal mercato perché temevano che avrebbero ridotto le loro entrate come intermediari sul mercato over-the-counter. Sarebbe inaccettabile se le banche avessero collettivamente bloccato gli scambi per proteggere i loro introiti dalla negoziazione dei derivati sui mercati non regolamentati”.

Almunia ha poi sottolineato che il trading sull’over-the-counter (otc, appunto la definizione di mercato non regolamentato) “non è solo più costoso per gli investitori del mercato regolamentato, ma anche più incline ai rischi sistemici”.