Fiducia dei consumatori: in crescita la Germania, l’Italia e anche un po’ la Francia, a piangere sono gli Usa

Pubblicato il 30 Settembre 2010 - 13:39| Aggiornato il 1 Ottobre 2010 OLTRE 6 MESI FA

Dalle cronache della crisi una ventata di ottimismo, che in Europa viene soprattutto dalla Germania, con qualche nota positiva anche per Italia e Francia. Il tasso di disoccupazione in Germania scende ai minimi da aprile del 1992: a settembre dal 7,6% al 7,5%. Il numero dei disoccupati – secondo i dati dell’Agenzia Federale del Lavoro – è diminuito di 40.000 unità, il doppio di quanto atteso dagli analisti, a quota 3,15 milioni. La Germania registra così un calo dei disoccupati per il quindicesimo mese di fila.

Il morale dei consumatori tedeschi a ottobre potrebbe salire ai suoi massimi dal maggio del 2008, sostenuto dalle aspettative di una ripresa economica, stipendi più elevati ed una crescita dell’occupazione.

La fiducia dei consumatori tedeschi è a 4,9 punti, ai livelli più alti da tre anni a questa parte, secondo quanto riferisce l’Istituto di ricerche Gfk. Il dato, che riferisce la stima per ottobre, segna un forte balzo dai 4,3 punti di settembre.

Si tratta del “livello più alto da tre anni”, riferisce un comunicato del Gfk, secondo il quale “la tendenza al rialzo è accelerata nettamente: alcune condizioni favorevoli, come la ripresa della congiuntura, l’evoluzione positiva dell’occupazione e la moderazione dei prezzi, spingono la propensione al consumo”. L’Istituto aggiunge che “nei prossimi mesi i consumi delle famiglie potrebbero quindi avere un’evoluzione più positiva del previsto”.

Il Wall Street Journal in un lungo articolo si è occupato della fiducia dei consumatori nel maggiori Paesi europei evidenziando che oltre alla Germania, anche quella di Italia e Francia è in netto aumento, a differenza di quella Usa che ha toccato livelli bassissimi.

Per quanto riguarda l’Italia, come ha confermato l’Isae (l’Ente pubblico non governativo di ricerca legato al Ministero del Tesoro), il clima di fiducia dei consumatori italiani è tornato a crescere portandosi sui livelli più alti da aprile scorso. Dopo il calo di agosto, quando scese a 104,1, cioè ai minimi da marzo 2009, l’indice è salito a settembre a 107,2 punti.

A recuperare sono soprattutto le valutazioni sulla situazione personale: l’indicatore passa infatti da 116,4 a 121,1. Il quadro economico generale, per contro, è improntato da una moderata flessione con l’indicatore che si ridimensiona da 81 a 80,6. I progressi contrassegnano invece sia il quadro corrente sia quello futuro (con i relativi indicatori che passano da 113,2 a 115,4 e da 95,3 a 96,8 rispettivamente). Particolarmente favorevoli sono le valutazioni sul mercato dei beni durevoli e le possibilità future di risparmio.

Lenta crescita in Francia dove le cifre hanno dimostrato la fiducia dei consumatori a settembre si è ripresa leggermente, con un indice pari a meno 35 dopo un meno 38 di agosto. L’indice generale risulta appena superiore alle attese di meno 39. Il sottoindice relativo ai futuri livelli di standard di vita è risalito a  meno 47 in settembre da meno 49 di agosto, quello delle aspettative su un aumento della disoccupazione è risultato a 44 da 55.

Chi va male sono invece gli Usa. La fiducia dei consumatori americani a settembre è infatti scesa a 48,5 dopo che ad agosto si era attestata a 53,2. L’indice di fiducia, misurato dal Conference Board, si è attestato a settembre ai minimi da sette mesi. Era da febbraio che non scendeva a livelli così bassi.

Il netto aumento della fiducia dei consumatori avvenuto in Europa sta a significare che il Vecchio Continente crede maggiormente in una probabile ripresa economica. Un segnale positivo che però non può essere esteso agli Usa, forse delusi, o in questo caso sarebbe meglio dire sfiduciati, dalla riforma finanziaria di Obama.