Finanziaria, le regioni al governo: o meno tagli e niente federalismo

Pubblicato il 1 Dicembre 2010 - 19:43 OLTRE 6 MESI FA

Giulio Tremonti

Nel giorno dell’incontro finalmente ottenuto con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, le Regioni hanno avanzato due proposte: che una quota dell’accisa sulla vendita dei carburanti vada a finanziare il trasporto pubblico locale e la revoca dei tagli sui trasferimenti, senza in ogni caso operare deroghe al Patto di Stabilità e mantenendo cosi’ inalterati i saldi fissati dalla Finanziaria e i parametri di Maastricht. Le due richieste – che rappresentano il cosiddetto ‘lodo Colozzi’, perche’ messe a punto dalla commissione Bilancio della Conferenza delle Regioni guidata da Romano Colozzi (Lombardia) – sono state illustrate oltre che a Tremonti agli altri esponenti del governo che hanno partecipato all’incontro: Calderoli, Fitto e Bossi.

L’accisa alle Regioni sulla vendita dei carburanti era stata garantita già nel 2007 e sarebbe dovuta divenire operativa nel 2011 ma un emendamento nella manovra di luglio l’ha di fatto cancellata. Per quanto riguarda invece la ‘sterilizzazione’ dei tagli, Errani ha spiegato che ”la manovra di luglio prevede tagli di 4 miliardi e mezzo sui trasferimenti che abbiamo chiesto di annullare in quanto esiste gia’ una riduzione del Patto di stabilita’ interno di 4 miliardi”. Come andra’ a finire ancora non e’ chiaro perche’ ”il governo non ha dato risposte ma si e’ riservato di valutare”, hanno sottolineato le Regioni, secondo le quali si tratta comunque di modifiche a costo zero per lo Stato.

”Non c’e’ stata una risposta negativa” dal governo alle richieste avanzate oggi dalle Regioni, ha evidenziato la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini dopo l’incontro al Ministero dell’Economia. “C’è spazio – ha aggiunto – per lavorare da qui al 9 dicembre”, quando è stata convocata la Conferenza Unificata in cui le Regioni devono esprimere il parere sul decreto di attuazione del federalismo che riforma la fiscalita’ regionale. E su quel decreto le Regioni sembrano pronte dare il proprio parere negativo se dal governo non verrà nessun cenno di assenso alle proposte avanzate oggi.

”Da gennaio, se le cose non cambiano, centinaia di migliaia di pendolari saranno a piedi perché le Regioni, per il taglio ai trasferimenti, hanno zero in bilancio per assicurare i servizi. Sarà il caos e a noi non basterà dire che è colpa del governo, come sono certo a un governo responsabile non basta dire che il servizio ora è attestato alle Regioni, e che questo o quel sindaco, questo o quel governatore è cattivo e ineleggibile perché non sa far quadrare i conti”, ha messo in rilievo il governatore della Basilicata, Vito de Filippo. Nel pomeriggio una delegazione della Conferenza delle Regioni ha incontrato i capigruppo di maggioranza e opposizione al Senato, ”ricevendo attenzione”, ha riferito Errani, oltre alla disponibilità a dare vita ad un’iniziativa parlamentare – un ordine del giorno o una risoluzione – sul trasporto pubblico locale e i tagli operati dalla manovra di luglio ”in modo da rendere praticabile il federalismo fiscale. Auspichiamo che dal governo – ha detto ancora Errani – arrivi una risposta positiva alle nostre richieste, dato anche il senso di responsabilita’ mostrato dalle Regioni”.

Il Milleproroghe è il primo strumento che potrebbe essere utile dal momento che la legge di stabilità non è modificabile ”ma sara’ il governo a dover stabilire quale è lo strumento più adatto”, ha concluso Errani. Solo lunedi’ scorso le Regioni hanno accolto la richiesta del governo di prendere 600 t. al giorno di rifiuti campani.