Fiscal Compact, sfuma l’ipotesi Italia-Germania

Pubblicato il 21 Giugno 2012 - 12:09 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 21 GIU – Niente mozione comune di impronta europeista da parte del Parlamento italiano e di quello tedesco in occasione della ratifica del Fiscal Compact, proposta lanciata ai primi di marzo da alcune personalita’ italiane e tedesche. Un incontro tra deputati e senatori con una delegazione del Bundestag si e’ concluso in un nulla di fatto per la distanza tra le posizioni.

La delegazione tedesca era guidata dal Gabriele Molitor (Fpd) e di essa facevano parte Juergen Hardt (Cdu), Heinz Joachim Barchmann (Spd) e Andrej Hunko (Linke); la parte italiana era composta da deputati e senatori, visto che il Fiscal compact ha iniziato il suo iter parlamentare in Senato. E dell’incontro ha riferito subito dopo alla commissione Esteri del Senato Enrico Morando (Pd), relatore al provvedimento. I parlamentari tedeschi hanno detto che l’accordo tra Cdu e Spd, necessario per ottenere il quorum richiesto al Bundestag, prevede l’approvazione del Fiscal Compact con l’accompagnamento di una mozione che si limita a impegnare la cancelliera Merkel a chiedere l’introduzione della Tobin tax, anche se non a 27. Non si parla dunque degli altri obiettivi europeisti, come eurobond, project bond, o la Bce trasformata in vera Banca centrale; e men che meno di Unione fiscale o di Unione bancaria. I partecipanti italiani hanno raccontato anche di un vivace scambio di battute con l’esponente dell’Fpd, Gabriele Molitor. Questa ha affermato che i cittadini tedeschi vogliono sapere fino a quando devono pagare per salvare l’Euro; al che piu’ di un parlamentare italiano ha replicato che i cittadini italiani vogliono sapere fino a quando devono pagare tassi alti sui Btp per tenere bassi quelli sui Bond.

Ed e’ stato pure ricordato che grazie all’Euro la Germania beneficia di un surplus commerciale. Insomma un confronto ”franco”, come lo ha definito Mario Barbi (Pd), per il quale l’incontro e’ stato ”utile” perche’ almeno ha fatto chiarezza. ”Deludente” e’ invece stato l’aggettivo di Sandro Gozi, responsabile Pd per le politiche Ue. In commissione Esteri del Senato, anche alla luce del deludente incontro, il PdL con Alfredo Mantica e Giampaolo Bettamio ha dato parere negativo alla proposta di Morando di procedere comunque all’approvazione del Fiscal compact prima del vertice Ue del 27 e 28 giugno. Anche perche’ il Bundestag votera’ il 29 pomeriggio. E Mantica ha insistito che anche il voto italiano deve avvenire ”alla luce dell’esito” del Vertice Ue. Il sottosegretario Staffan De Mistura ha comunque insistito che ”il Governo annette essenziale importanza ad una tempestiva approvazione” del Fiscal Compact.