Fisco, Tremonti: “Basta opprimere gli imprenditori”

Pubblicato il 20 Aprile 2011 - 11:09 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – I controlli fiscali, gli accessi e le visite alle imprese ”sono eccessivi, per costi e tempo perso, stress, e occasioni di corruzione. Quest’oppressione fiscale va interrotta”. Ne è convinto il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, , in audizione alla commissione Finanze della Camera rispondendo alle domande dei deputati sulle iniziative per la crescita adottate anche da altri paesi.

”La proposta non può essere del tipo della 626 (legge sulla sicurezza sul lavoro), ma potremmo immaginare una qualche tipo di concentrazione, salve esigenze di controllo erariale e ridurre il continuo controllo sulle imprese. Ne va via uno, e dopo un po’ arriva il vigile urbano. Ci abbiamo già iniziato a lavorare. Fermo discorso sicurezza lavoro. Serve o un coordinamento dall’alto o un diritto dal basso: il diritto di dire ‘non mi rompere più di tanto…”’.

La Cassa depositi e prestiti ”dà in questo momento all’economia più di 100 miliardi, tra prestiti privati e pubblici. Man mano che cresce e senza nessun rischio, si sposterà verso l’economia privata. Avendo dentro soci privati come le fondazioni bancarie. Giusto quindi trasformarla in spa”.

Il governo, durante la crisi, ha fatto ”la politica migliore dal lato dell’etica e della morale pubblica”, ha detto Tremonti sul decreto che riguarda le assemblee societarie. I debiti ”sono saliti a velocità impressionante in tutto il mondo occidentale e anche in Asia. A velocità enormemente superiore alla velocità di crescita del debito italiano. Potevamo fare diversamente: certo, potevamo non dare le medicine o le pensioni. Noi abbiamo garantito tutti i diritti ‘quesiti’ a fronte di un deterioramento del Pil. Abbiamo conservato i diritti per la gente al massimo grado possibile. Ma abbiamo fatto la politica migliore dal lato dell’etica e della morale pubblica. Non abbiamo fatto spesa per sostenere i consumi ed è stata una scelta felice. Sarebbe stato sbagliato. E per fortuna non c’e’ stato bisogno di usare soldi dei cittadini per salvare banche fallite”.

Le norme anti scalata sono ”norme generali, non particolari. Sono attualmente in discussione ed è importante che vengano convertite così da rimuovere la supposizione di interventi specifici”, ha detto il ministro sul ddl di conversione del decreto che riguarda le assemblee societarie. Le norme – secondo Tremonti – dovrebbero essere ”messe a regime nel software del milleproroghe ogni anno”.

”Credo che la migliore difesa è l’attacco”. Anche se il ministro ha precisato di aver ”difficoltà adesso a parlare di questi temi con questo metodo di informazione e tra l’altro con la borsa aperta”.

”Il problema dell’economia di questo paese – ha aggiunto Tremonti – non è difendere ma sviluppare. Cerchiamo di essere pratici: il 95% del Pil è fatto da imprese con meno di 15 addetti. E al vertice ci sono poche società quotate alcune bloccate per struttura societaria. Ma il numero di quotate è sceso. Dobbiamo far crescere l’economia nella sua dimensione: non vuol dire che dobbiamo ingratitudine a milioni di piccoli imprenditori che fanno la nostra economia. Siamo la seconda manifattura del mondo e gli ideologi che hanno sostenuto il contrario ora ‘risalgono le valli’. Se cresce dimensione mercati deve anche crescere quella imprenditoriale”.