Capitali in fuga verso i Paesi del Nord. E gli italiani li portano all’estero

Pubblicato il 14 Giugno 2012 - 09:40 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Aumenta la fuga dei capitali dai Paesi dell’Europa del sud a quelli forti come Germania o Francia. Il ritiro iniziato quattro anni fa continua a ritmi serrati: banche e imprese rimpatriano i propri soldi dagli altri Paesi d’Europa verso il proprio Paese.

Ma non solo: parallelo al rimpatrio dei fondi e quello dello spostamento dei capitali dai Paesi a rischio (anche se questi Paesi sono i Paesi d’origine) a quelli meno a rischio. Ecco quindi che greci e spagnoli, irlandesi, portoghesi, ciprioti, forse italiani chiudono i propri conti nelle banche nazionali e trasferiscono i loro soldi in Olanda, Lussemburgo, Francia o Germania.

Questo discorso, ovviamente, riguarda soprattutto i Paesi dove la crisi è maggiore, cioè Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna e Italia. Con conseguenze concrete, visto che i capitali stranieri aiutano a rifinanziare i debiti dei Paesi in crisi. Nell’ultimo anno i fondi privati dall’estero verso l’Italia sono crollati di 200 miliardi: circa il 14% del Pil.

La Banca centrale europea ha dovuto sostituirsi ai compratori privati acquistando Bot e Btp, oppure prestando soldi alle banche italiane perché lo facessero loro. Così l’Italia (e come lei la Spagna) sono sempre più in debito, mentre Paesi come la Germania sono sempre più in credito.