Grecia: slittano gli aiuti dell’Eurogruppo

Pubblicato il 20 Giugno 2011 - 08:26 OLTRE 6 MESI FA

LUSSEMBURGO – Il via libera alla quinta tranche di prestiti ad Atene da parte di Ue ed Fmi arriverà entro metà luglio. E solo se ci sarà l’ok del Parlamento greco alle nuove misure di austerity e al programma di privatizzazioni.

Lo ha deciso l’Eurogruppo che – dopo una maratona di sette ore – ha anche trovato un’intesa sul coinvolgimento degli investitori privati nel salvataggio del Paese ellenico. Le modalita’ della ”nuova strategia di finanziamento” saranno pero’ definite entro i primi di luglio.

I ministri dell’Eurozona hanno quindi lanciato un appello all’unita’ nazionale in Grecia, per assicurare ”una rigorosa e veloce attuazione” del programma di risanamento delle finanze pubbliche: ”L’unità nazionale – si legge – è un pre-requisito necessario per il successo” di tali misure.

Gli occhi sono innanzitutto puntati sul voto parlamentare programmato per martedi’ sera, con il nuovo governo Papandreou che cerchera’ di ottenere la fiducia dopo il rimpasto che è costato il posto al ministro delle finanze, George Papaconstantinou, sostituito dall’ex titolare della difesa, Evangelos Venizelos. E’ stata quindi l’incertezza sulla situazione politica a determinare la decisione di far slittare l’erogazione della quinta tranche di prestiti nell’ambito del piano da 110 miliardi di euro varato un anno fa: si tratta di una somma di 12 miliardi, di cui 8,7 da parte della Ue e 3,3 da parte del Fondo monetario internazionale. Soldi che serviranno principalmente a rimborsare titoli per 6,8 miliardi di euro in scadenza nelle prossime settimane. Ma per Atene c’e’ soprattutto un problema di medio-lungo termine che va risolto: quello dell’impossibilita’di tornare ad autofinanziarsi sui mercati nel 2012, come era stato previsto un anno fa. Sul tavolo c’e’ quindi un nuovo piano di aiuti che dovrebbe ammontare tra i 90 e i 120 miliardi di euro. Stavolta, pero’, anche il settore privato (dalle banche ai fondi di investimento) sara’ chiamato a partecipare, seppur su base volontaria.

Sul principio c’e’ stato un esplicito accordo tra i ministri dell’Eurozona, che pero’ non hanno ancora definito le modalita’. L’intesa prevede comunque che si possa procedere al cosiddetto ‘roll over’: in pratica i privati saranno chiamati a sostituire alla loro scadenza i titoli greci con nuovi bond. Non sarebbe quindi passata l’idea della Germania di una sostituzione immediata degli attuali titoli con nuovi bond. Una decisione definitiva su questo capitolo dovrebbe essere presa in occasione dell’ultima riunione di Eurogruppo ed Ecofin prima della pausa estiva, fissata per l’11 luglio a Bruxelles.

La speranza ora e’ che i mercati reagiscano positivamente alle conclusioni raggiunte dall’Eurogruppo. Il timore resta sempre quello di un contagio della crisi greca al resto della zona euro e che la situazione possa finire fuori controllo. Per questo – nel mezzo della riunione fiume dell’Eurogruppo – i ministri delle finanze del G7 (Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Canada, Stati Uniti e Giappone) hanno avuto uno scambio di opinioni attraverso una conferenza telefonica.

Riecheggiano ancora le recenti parole di Juncker, secondo cui il rischio contagio e’ piu’ che mai elevato, con Paesi come il Belgio e l’Italia che potrebbero trovarsi in gravi difficolta’, ancora prima ancora della Spagna. E se il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, per ora non commenta, il suo collega belga Reynders ha detto a chiare lettere: ”Se cade Atene cade l’intero sistema. Nessun Paese sara’ al riparo dal contagio, neppure la Germania, neppure la Francia”.