Identikit dei 3 mln di precari: 830 euro, pochi laureati, tanto impiego pubblico

Pubblicato il 4 Giugno 2013 - 15:36 OLTRE 6 MESI FA

Identikit dei 3 mln di precari: 830 euro, pochi laureati, tanto impiego pubblicoROMA – Precari italiani, ecco l’identikit: sono 3,3 milioni, guadagnano in media 836 euro netti al mese, lavorano per la maggior parte al sud, nella pubblica amministrazione, pochi sono laureati. Sono i dati che emergono dal ‘Rapporto sui diritti globali 2013’, che fa una fotografia approfondita dei giovani precari in Italia.

I precari in Italia sono 3,3 milioni (3.315.580 per la precisione) e guadagnano in media 836 euro netti al mese (927 euro mensili per i maschi e 759 euro per le donne). Di questi, la maggior parte lavora nel Mezzogiorno (35,18% del totale), solo il 15% è laureato e la pubblica amministrazione è il principale datore di lavoro.

L’esercito dei lavoratori atipici è costituito da: dipendenti a termine involontari; dipendenti part time involontari; collaboratori che presentano tre vincoli di subordinazione (monocommittenza, utilizzo dei mezzi dell’azienda e imposizione dell’orario di lavoro); liberi professionisti e lavoratori in proprio (le cosiddette partite Iva) che presentano anch’essi in contemporanea i tre vincoli di subordinazione.

Per quanto riguarda il titolo di studio, i dati evidenziano che il 46% ha un diploma di scuola media superiore, il 39% circa ha concluso il percorso scolastico con il conseguimento della licenza media e solo il 15,1% e in possesso di una laurea. Su un totale di oltre 3 milioni 315 mila lavoratori senza un contratto di lavoro stabile, quasi 1 milione 289 mila, pari al 38,9% del totale, non ha proseguito gli studi dopo aver terminato la scuola dell’obbligo.

La più alta concentrazione di lavoratori precari italiani è, appunto, nel pubblico impiego. Infatti, nella scuola e nella sanità ne troviamo 514.814, nei servizi pubblici e in quelli sociali 477.299. Se includiamo anche i 119.000 circa che sono occupati direttamente nella pubblica amministrazione (Stato, Regioni, enti locali, ecc.), il 34% del totale dei precari italiani risulta alle dipendenze del pubblico (praticamente uno su tre).

Gli altri settori in cui ci sono molti precari sono il commercio (436.842), i servizi alle imprese (414.672) e gli alberghi e i ristoranti (337.379).

Secondo la ricerca, è il Sud l’area geografica che conta il numero maggiore di precari. Se oltre 1.108.000 precari lavorano nel Mezzogiorno (pari al 35,18% del totale), le realtà più coinvolte, prendendo come riferimento l’incidenza percentuale di questi lavoratori sul totale degli occupati a livello regionale, sono la Calabria (21,2%), la Sardegna (20,4%), la Sicilia (19,9%) e la Puglia (19,8%).