In vista di Fiat anche Opel potrebbe scegliere il fallimento pilotato

Pubblicato il 15 Maggio 2009 - 16:10 OLTRE 6 MESI FA

Ormai è una nuova tendenza dell’auto, o meglio delle case costruttrici: il fallimento pilotato. Inaugurato da Chrysler, seriamente preso in considerazione da General Motors, ora ventilato anche dalla Opel.

Di mezzo c’è sempre la Fiat e la campagna di acquisizioni, fusioni e partnership lanciata dal gruppo guidato da Sergio Marchionne.

Così, «soltanto in presenza di un progetto sostenibile da parte di un investitore», il ministro dell’Economia tedesco Karl-Theodor zu Guttemberg non esclude l’ipotesi di una bancarotta guidata da un trust fiduciario che «potrebbe costituire un nuovo inizio» per la Opel.

Intanto nella partita fra il Lingotto e Magna per entrare nella casa del lampo vogliono giocare anche i concessionari di Russelheim. Gli oltre 4 mila dealer di Opel/Vauxhall vogliono avere più voce in capitolo sulle sorti del gruppo, e presenteranno un’offerta al governo di Berlino e agli americani di Gm: un contributo di 150 euro per ogni auto venduta destinato ad un fondo speciale che raggiungerebbe così 500 milioni di euro in tre anni. Con questa cifra potrebbero acquisire una quota di minoranza della società intorno al 15%.