Sì agli incentivi per i “nonni sitter” con figli imprenditori

Pubblicato il 5 Giugno 2012 - 15:26 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Incentivi per favorire i “nonni sitter”, che potranno prendere l’aspettativa al posto della figlia ”micro-imprenditrice”: lo prevede un testo unificato in esame alla Camera. La giovane lavoratrice a sua volta potrà chiedere, entro i tre anni di vita del bimbo, ”un’indennità di sei mesi” se l’altro genitore o i nonni hanno preso il congedo.

La proposta per facilitare le cure parentali che prevede incentivi per “nonni sitter” è contenuta nel testo unificato messo a punto dalle commissioni Attivita’ produttive e Lavoro della Camera. La proposta di legge prevede anche che nel caso di ”instaurazione di un rapporto di lavoro con una lavoratrice nei due anni successivi al parto, le aliquote contributive e previdenziali e assistenziali previste dalla legislazione vigente siano ridotte nella misura del 75% per i primi 36 mesi, ferma restando la contribuzione a carico della lavoratrice nelle misure previste per la generalita’ dei lavoratori”.

Arrivano poi anche in Italia i “business angel”, vale a dire ”soggetti pubblici o privati” che in cambio di investimenti fino a 250 mila euro in micro imprese di giovani o di donne potranno avere in cambio detrazioni fiscali. Lo prevede sempre il testo unificato messo a punto dalle commissioni Attività produttive e Lavoro della Camera. Sconti fiscali, con un’imposta a forfait, anche per le microimprese di giovani e donne.

Il testo unificato per incentivare l’avvio di microimprese di giovani (sotto i 38 anni) e donne è il frutto di 6 proposte di legge (2 Pdl, 1 Pd, 1 Idv, 1 Lega, 1 Udc) e delega il governo a adottare ”entro un anno dall’entrata in vigore della legge” un decreto legislativo ‘nel rispetto’ di alcuni ”criteri e parametri”. Tra questi, si prevede ”il pagamento di un’imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche”, l’esenzione ”dal pagamento dell’imposta regionale sulle attività produttive per i titolari delle attività di impresa”, la ”non imposizione dell’imposta sul valore aggiunto a titolo di rivalsa”, l’attribuzione di un ”credito di imposta nel caso di acquisto di ”apparecchiature informatiche”, ”l’esonero dagli obblighi di registrazione e tenuta delle scritture contabili dagli studi di settore” e, infine, la possibilità di ”portare in deduzione le spese per i corsi di istruzione, formazione e specializzazione professionale e tecnica”.

Sul tavolo anche misure ad hoc per ”incentivare gli istituti di credito e bancari che concedono prestiti a tasso zero, da erogare in fase di avvio e rimborsabili in un periodo massimo di cinque anni”.