Calcoli astratti: Italia come la Germania senza le regioni del Sud

Pubblicato il 12 Gennaio 2010 - 11:10 OLTRE 6 MESI FA

Se non ci fossero Calabria, Campania e Sicilia l’Italia sarebbe diversa, forse più ricca. Senza gli impieghi ad hoc di ‘ndrangheta, camorra e mafia -che incamerano denaro per poi riciclarlo nelle loro attività, il Prodotto interno lordo per abitante non sarebbe ben al di sotto della media delle regioni del nord e di quelle europee.

Mentre la Lombardia produce il 20 per cento del Pil nazionale (pari a 311 miliardi), nella suola dello stivale è l’industria mafiosa che fornisce lavoro e di conseguenza ne incassa i proventi, proprio come una sorta di ammortizzatore sociale.

In Calabria le cosche danno lavoro al 27 per cento della popolazione, in Campania al 12 per cento, in Sicilia al 10, spesso infiltrandosi nella pubblica amministrazione.

Come scrive il quotidiano “Il Riformista”, secondo i dati Eurostat 2006 «la spesa per la pubblica amministrazione ammontava a 144 miliaardi e più del doppio dei dipendenti erano impiegati in meridione. Nel 2009 solo in Calabria il 6,7 per cento della popolazione aveva un posto statale, contro il 5,7 per cento della media nazionale. Questo a fronte di un residuo fiscale pro-capite di 3.570 euro, 3.410 euro in Lombardia. Significa che a Milano, in media, si paga all’erario più di quanto si riceve».

Se non ci fosse il Mezzogiorno l’Italia il debito pubblico sarebbe più basso e il reddito pro-capite pari a quello della Germania e superiore a quello finlandese. Ma quanto perderebbe l’Italia senza le risorse e le menti del Sud?