LA BCE AUMENTA IL COSTO DEL DENARO A 4,25%, PETROLIO RECORD SFONDA I $ 146 AL BARILE

Pubblicato il 3 Luglio 2008 - 17:46 OLTRE 6 MESI FA

Come ampiamente preannunciato la Banca centrale europea ha deciso di reagire all’aggravamento dei rischi inflazionistici, aumentando di 25 punti base i tassi di interesse di riferimento, che raggiungono così il 4,25%. Il caro vita dell’area dell’euro ha accusato a giugno una nuova accelerazione, raggiungendo un tasso di incremento annuo del 4%, mentre il petrolio non arresta la sua corsa al rialzo e proprio stamattina ha sfondato al rialzo la soglia dei 145 dollari.

Gli analisti temono che l’inflazione non abbia ancora sfogato tutte le spinte rialziste giunte dal fronte energetico, e prevedono che possa peggiorare ulteriormente nei mesi estivi. Intanto la Bce alza il costo del danaro dell’area dell’euro: il tasso minimo di offerta applicato alle operazioni di rifinanziamento sale al 4,25%, mentre il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale e quello sui depositi presso la Banca centrale rimarranno, rispettivamente, al 5,25% e al 3,25%. Tali variazioni avranno decorrenza a partire dal prossimo 9 luglio.

È la prima variazione decisa dall’istituzione monetaria dal giugno del 2007, quando venne effettuato l’ultimo di una serie di rialzi nell’ambito di una manovra restrittiva iniziata nel dicembre del 2005. Successivamente l’ondata di insolvenze sui mutui subprime negli Stati Uniti ha innescato una gigantesca crisi finanziaria globale, tutt’ora in corso e che ha sconvolto i piani di tutte le Banche centrali, inclusa l’istituzione di Francoforte. La fase di strette venne quindi bloccata e la Bce ha tenuto il costo del danaro fermo per oltre un anno.

La decisione di oggi, presa dal Consiglio direttivo che si è riunito a Francoforte, era ampiamente attesa e scontata dai mercati, dopo che il mese scorso il presidente Jean-Claude Trichet aveva esplicitamente avvertito di questa possibilità, cogliendo allora di sorpresa gli operatori.

Restano invece tutte da chiarire le intenzioni dell’Eurotower per i mesi futuri. Fino a pochi giorni fa lo stesso Trichet e diversi esponenti della Bce avevano precisato che questa singola mossa non preludeva all’avvio di una vera e propria manovra restrittiva, fatta di rialzi in serie.

Tuttavia l’andamento dell’inflazione non è confortante, e ancor meno quello delle sottostanti componenti che creano pressioni al rialzo sui prezzi, petrolio innanzitutto, ma anche materie prime in generale e beni alimentari.