Licenziamenti individuali, no liste di mobilità. Inps: non ci sono i soldi

Pubblicato il 28 Gennaio 2013 - 20:21| Aggiornato il 9 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – I soldi non ci sono. Per questo i lavoratori licenziati per giustificato motivo oggettivo (ragioni inerenti all’attività produttiva e all’organizzazione del lavoro) dal 2013 non possono più iscriversi alle liste di mobilità e non possono usufruire degli incentivi alla riassunzione che queste liste comportano. E’ quanto si legge in una circolare Inps secondo la quale gli incentivi per eventuali iscrizioni, comunque avvenute, ”non possono essere riconosciuti”. La legge di stabilità infatti non ha previsto la copertura dei fondi per gli incentivi.

Rimangono invece in vigore, precisa l’Inps, l’iscrizione nelle liste di mobilità dei lavoratori oggetto di licenziamento collettivo e gli incentivi previsti per la loro assunzione dalla legge 223/1991 (quella che ha introdotto la mobilita’).

La legge di stabilità inoltre, ricorda l’Inps, non ha prorogato l’incentivo per favorire l’assunzione di lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali in deroga né i benefici contributivi alle aziende che assumano persone disoccupate ultracinquantenni previsti con la Finanziaria del 2010 (per 120 milioni di stanziamento). L’Inps chiarisce comunque che per gli ultracinquantenni disoccupati da oltre 12 mesi e per le donne sono previsti nuovi incentivi che saranno illustrati in una circolare successiva.