Manovra, i tagli non saranno uguali per tutti: ecco “vincitori” e “vinti”

Pubblicato il 7 Luglio 2010 - 19:47 OLTRE 6 MESI FA
tremonti berlusconi

Giulio Tremonti e Silvio Berlusconi

La manovra finanziaria rischia di trasformarsi in un elenco di “vincitori” e “vinti” dell’ultima ora: il governo, tramite il relatore del provvedimento alla Commissione Bilancio del Senato, l’infaticabile Antonio Azzollini, ha approvato una serie di correttivi che accontentano alcune categorie, ma ne scontentano altre. Infatti, come hanno spiegato Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti, “i saldi finali rimarranno inalterati”. Questo vuol dire che se verranno “restituiti” soldi ad alcune categorie, necessariamente questi soldi saranno sottratti ad altre. Sembra di assistere ad un gioco ad incastro, un “tetris” di tagli in cui ogni emendamento deve essere incasellato al posto giusto.

Quando fu resa nota la prima versione della manovra, la “lamentela” nei confronti dell’austerità richiesta fu piuttosto estesa: tutti chiedevano miglioramenti e “piangevano” per i tagli che avrebbero subito. Adesso, dopo gli ultimi ritocchi al testo, l’impressione è che l’unione abbia fatto la forza: in parole povere, le categorie che hanno fatto “lobby” sembrano aver “spuntato” condizioni migliori rispetto alle altre. Ad esempio, poliziotti, dipendenti Rai e soprattutto imprese hanno subito tagli minori rispetto a quelli prospettati loro in un primo momento. Decisamente peggio è andata a magistrati, assicurazioni e diplomatici. Nel “limbo” di “coloro che son sospesi” ci sono ancora i terremotati dell’Aquila, gli agricoltori e soprattutto le Regioni. Soprattutto in quest’ultimo caso, però, la sensazione attuale è che la manovra abbia più risvolti negativi che favorevoli.

Ecco nel dettaglio le misure introdotte nella manovra all’ultimo minuto. Questi “accorgimenti” saranno con ogni probabilità contenuti nel testo che sarà votato in Parlamento: Berlusconi e Tremonti hanno già fatto sapere che intendono “blindare” il provvedimento sia alla Camera che in Senato con la mozione di fiducia.

Polizia. Il comparto sicurezza riceverà 160 milioni in due anni, così come annunciato dai ministri La Russa (Difesa), Maroni (Interno) e Tremonti (Economia). Questi fondi sono destinati al “finanziamento di misure per il personale delle forze armate, delle forze di polizia e del corpo nazionale dei vigili del fuoco e relativo ai meccanismi di adeguamento retributivo per il personale non contrattualizzato e per gli scatti di stipendio”. Si tratta della seconda “vittoria” per le forze dell’ordine, che avevano già ottenuto il ritiro dell’emendamento cosiddetto “taglia tredicesime”.

Assicurazioni. Un emendamento del solito Azzollini proverà a far passare 234 milioni di imposte in più per le imprese del ramo. Incerto è quanto resisterà l’emendamento. Molto probabile è che, se diventasse legge, i 234 milioni verrebbero trasferiti sul costo delle polizze.