Montezemolo: “Ora dialogo e riforme, basta campagne elettorali”

Pubblicato il 28 Aprile 2010 - 13:40 OLTRE 6 MESI FA

Luca Cordero di Montezemolo

«Questa legislatura ha davanti tre anni e tantissime cose da fare. Nessuna nazione può crescere andando a votare una volta l’anno». E’ questo l’ammonimento che Luca Cordero Montezemolo ha lanciato oggi a Roma presentando il quarto rapporto “generare classe dirigente”, curato per la Luiss e Fondirigenti dall’Associazione Management Club.

Questo sarà peraltro l’ultimo rapporto sulla classe dirigente che Montezemolo ha presentato come presidente della Luiss, confermando così il prossimo cambio alla presidenza dell’Università di Confindustria. Incarico che, come consuetudine in Via dell’Astronomia, dovrebbe passare presto, in coincidenza con la prossima assemblea di Confindustria, alla presidente degli industriali Emma Marcegaglia.

«Nessuna maledizione condanna l’Italia», ha detto Montezemolo,  «Possiamo liberarci dalle divisioni e dagli egoismi e ritrovare il gusto della sfida». «Trovo pienamente condivisibili le parole pronunciate dal Presidente Napolitano in occasione del 25 aprile». Serve un impegno delle forze politiche di governo e dell’opposizione, ha aggiuntoMontezemolo. «Perché sono ormai quindici anni che sentiamo parlare a intermittenza di dialogo e riforme, salvo poi essere costretti ad assistere a campagne elettorali sempre più violente e deludenti». «Non ho alcun rimpianto verso la prima Repubblica», ha aggiunto, di «riti e alchimie» che non possono rappresentare «una risposta ai beni del Paese». Bisogna affrontare «le tante anomalie italiane che per tanti nel Paese sono sempre più intollerabili». Bisogna creare «un futuro diverso, mettercela tutta». Bisogna «chiudere questa transizione e chiuderla presto, non c’é più tempo». Ed affrontare temi come la riforma fiscale, e la lotta all’evasione fiscale, per esempio. Temi che «non sono né di destra né di sinistra».

Una selva di telecamere e microfoni aveva accolto l’arrivo di Montezemolo ed una sola domanda: ora lo sbarco in politica, è ipotizzabile un’asse con Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini?

Montezemolo, che anche nei giorni scorsi ha ribadito di volersi concentrare «sul suo mestiere», quello di manager e imprenditore, escludendo un impegno diretto in politica, ha preferito non rispondere: «Oggi parliamo di Università»ha replicato.

Sulle recenti decisioni della casa del Lingotto  Montezemolo ha detto  che«la scorsa settimana la Fiat ha iniziato una nuova sfida che si realizzerà nei prossimi quattro anni». L’ex presidente del Lingotto ha poi spiegato  di aver «ritenuto giusto lasciare il passo ad un giovane che come rappresentante degli azionisti potrà seguirla dall’inizio alla fine ed è pienamente all’altezza del suo ruolo». Montezemolo ha anche parlato del rilancio di Fiat come ricetta di successo, da quando nel 2004 «era sull’orlo del baratro», come metafora per indicare quello che sarebbe necessario fare anche nel Paese: ha così dedicato ampio spazio all’esperienza del Lingotto. In Fiat ha detto «é stata costruità una squadra unita in cui ognuno ha svolto il suo ruolo senza perdere tempo in personalismi, conflitti e divisioni». «Si indossa una maglia- ha osservato- e si va in campo facendo squadra, sapendo che il one man show è finito». In sei anni il management di Fiat, “la squadra”, ha fatto “esclusivamente ” il suo dovere. «Così come ritengo – ha detto ancora Montezemolo – che di questo dovere faccia parte integrante il rendere concretamente possibile l’avvicendamento delle classi dirigenti», come servirebbe anche nel Paese.

Parlando della crisi della Grecia e del ruolo dell’Europa nel piano di salvataggio, Montezemolo ha detto di credere che «Purtroppo ieri abbiamo visto il momento più vicino al crollo del disegno europeo». «A mia memoria non avevamo mai vissuto un momento così vicino al fallimento della comunità, gli egoismi hanno preso il sopravvento sul bene comune europeo». Per Montezemolo, inoltre, «bisogna guardare alle responsabilità delle agenzie di rating».