Parmalat, Tonna: “Tanzi codardo e banche colpevoli”

Pubblicato il 5 Aprile 2011 - 09:51 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ”Io non voglio avere rapporti con chi non è capace di assumersi le proprie responsabilità. Io non ho mai scaricato sui miei sottoposti. Non è leale. E’ da vigliacchi”. Così, in una intervista a Repubblica, Fausto Tonna, ex direttore finanziario di Parmalat, parla di Calisto Tanzi e ripercorre le vicende che hanno portato al crac dell’azienda.

”Io – chiarisce il ‘Ragioniere di Collecchio’ – sono l’unico che si è assunto le sue responsabilità, pur non avendo mai avuto deleghe, e chiedo scusa”. ”Se potessi – aggiunge – risarcirei tutti gli investitori fino all’ultimo euro. Ma non ho più niente, mi hanno tolto tutto”. Lo Stato, sottolinea, sarebbe potuto ”intervenire prima” e avrebbe potuto salvare Parmalat ”come ha fatto con altre aziende e come sta facendo adesso a tutela dell’italianità”.

Ma questo ”non alleggerisce le responsabilita’ di Tanzi, è da lui che è dipeso tutto quanto”. Tanzi, racconta, ”si è lasciato coinvolgere in attività dispersive per le quali occorreva un’esperienza che non aveva. Il turismo, il calcio, l’informazione”. E a un certo punto ”proprieta’ e direzione generale hanno deciso che non volevano uscire coi bilanci in perdita. Che bisognava fare certi aggiustamenti. per sbianchettare abbiamo usato anche il pennello”. Ma ”nel prospetto informativo dei bond – sottolinea – avevo fatto scrivere che non potevano essere venduti al pubblico. Ho anche i documenti che lo dimostrano”.

Bisogna chiedere ”alle banche” perchè siano stati venduti lo stesso. Ma ”le banche alla fine, escono sempre bene…”. Quanto ai rapporti politici ”se Tanzi ha pagato politici li ha pagati male, perchè nessuno lo ha mai aiutato”. ”Sperava nell’intervento di una persona che, diceva lui, aveva migliaia di miliardi e sarebbe intervenuta riportando liquidità. Ma o questa persona millantava oppure Tanzi si è fatto illudere”.