Vendola a Pomigliano difende la Fiom: “Letta? Quello più a sinistra è Gianni”

Pubblicato il 16 Giugno 2010 - 14:54| Aggiornato il 23 Giugno 2010 OLTRE 6 MESI FA

Nichi Vendola

Il percorso di Nichi Vendola come possibile leader della sinistra passa anche da Pomigliano d’Arco. L’analisi del governatore della Puglia è impietosa: “Finisce qui, nel 2010, la guerra dei 30 anni, nata a Torino nel 1980 con la Fiat che ha provato a stracciare tutto il movimento sociale”. Lo ha detto in una conferenza stampa alla quale hanno preso parte anche Massimo Brancato, segretario generale della Fiom di Napoli, ed alcuni lavoratori dello stabilimento ‘Giambattista Vico’.

“In questi ultimi 15 anni sono stati depenalizzati tanti reati, tutti spostati nel basso della società. In Europa non si combatte la povertà ma i poveri. E finalmente anche in Parlamento si parla della crisi, dopo che Berlusconi in questi mesi ha attaccato coloro che solo alludevano all’argomento”. Vendola, inoltre, ha sottolineato che oggi “si compie il cammino e si torna sul luogo del delitto”. “Si torna nelle fabbriche – ha aggiunto – dove la Fiat ha sdoganato il lavoro e dove si parla dello stesso quasi come se fosse una malattia”.

“Fino a qualche giorno fa – continua Vendola – mi chiedevo perché Confindustria accetta quello che è inaccettabile nella Finanziaria, e la risposta arriva a Pomigliano d’Arco con l’accordo proposto dalla Fiat”. Così Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, intervenendo ad un dibattito a Pomigliano d’Arco, organizzato da Sinistra e Libertà. “Il contratto nazionale del lavoro muore a Pomigliano d’Arco”, ha detto Vendola. “Per le imprese – ha aggiunto – doveva essere inaccettabile la Finanziaria di questo governo che non propone alcuna crescita né dal punto di vista economico, né da quello occupazionale. A Pomigliano, così come altrove, si farà in modo di mettere in concorrenza gli stessi lavoratori, quasi come se la globalizzazione dovesse puntare ai modelli cinesi. Questa crisi squaternata ci riporta indietro fino all’Ottocento. E’ questa la modernità che ci viene prospettata”.

Infine Vendola riserva anche una “stoccata” a Enrico Letta, Pd: “Tra i due Letta quello più di sinistra mi sembra Gianni, e le dichiarazioni di Enrico, invece, sono incommentabili”. Il presidente della Puglia si riferisce a un’intervista rilasciata da Enrico Letta, nella quale sosteneva che la Fiom, con il suo “no” alla Fiat, si fosse presa una bella responsabilità.  “Gran parte dei commenti politici – ha aggiunto – sono da manuale di sconfitta. Forse sarò anche antico, ma un grande poeta diceva: ‘parlateci, compagni, dei rapporti di produzione’, ed io dico ma di che possiamo parlare, se non di come stanno i cassintegrati in questo momento, di come stanno le loro famiglie, di come vivono questi giorni. Non guardare a queste cose – ha concluso – significa essere ciechi. E’ una vera sconfitta culturale”.