Precari statali, proroga fino al 31 dicembre. Esclusi i contratti della scuola

Pubblicato il 18 Maggio 2013 - 12:13 OLTRE 6 MESI FA
Precari statali, proroga contratti fino al 31 dicembre

Precari statali, proroga contratti fino al 31 dicembre

ROMA – I precari della pubblica amministrazione potranno stare tranquilli fino al 31 dicembre 2013. Questo il termine della proroga di oltre 115mila contratti flessibili per gli statali. Solo i precari della scuola sono rimasti esclusi dalla proroga votata dal governo guidato da Enrico Letta. La proroga dovrebbe consentire alle amministrazioni il “superamento del precariato” e offre la possibilità di gestire le situazioni aperte per arrivare ad una soluzione strutturale.

Il Sole 24 Ore scrive:

“La proroga è stata disposta utilizzando la formula tecnica del cambiamento delle date che erano state fissate nella legge di stabilità dal 31 luglio al prossimo 31 dicembre. Un criterio che consente di non apporre alcuna copertura alla misura e che permette a tutte le amministrazioni e gli enti di prorogare i contratti a tempo per i sette mesi venturi nel rispetto dei vincoli disposti dal decreto 78/2010, che riduceva del 50% (rispetto al 2009) la spesa possibile per i contratti flessibili. Un vincolo che vale, stando alla Relazione tecnica del decreto, fino al termine di quest’anno, il che significa che da gennaio i margini per la gestione della flessibilità saranno necessariamente diversi. Una copertura di 9,9 milioni, invece, è stata disposta per la proroga del personale precario del ministero dell’Interno”.

I lavoratori flessibili della scuola, per cui valgono regole speciali, non rientrano nella proroga approvata il 17 maggio dal governo Letta. La gestione degli esuberi nella Pa andrà definita entro luglio, spiega il Sole 24 Ore:

“I tempi sono stabiliti dalla legge di conversione del decreto 95 dello scorso anno: entro luglio andrà definita la gestione degli esuberi generati dai tagli delle dotazioni organiche. Sono circa 7.800 le «eccedenze» nelle Pa centrali: 7.416 tra i funzionari. Le procedure previste passano per una serie di strumenti progressivi per limitare al massimo le misure più “dure”. In primo luogo andrà individuato il personale che può essere collocato a riposo perché raggiunge i requisiti previdenziali pre-riforma entro fine 2013, poi saranno avviati i processi di «mobilità guidata».

Situazioni critiche si segnalano, fuori dalle amministrazioni, negli enti previdenziali, dove gli esuberi sfiorano le 4mila unità (3.000 circa in Inps e poco più di mille in Inail), e dove i tagli della spending si fanno sentire: l’Inps, per esempio, da quest’anno deve fornire risparmi strutturali pari a oltre 530 milioni a fronte di 1,1 miliardi di spese complessive di funzionamento, al netto dei costi del personale”.