Come Profumo ha trasformato Unicredit: un impero con interessi in 22 Paesi

Pubblicato il 21 Settembre 2010 - 18:20 OLTRE 6 MESI FA

Alessandro Profumo

Un impero di 22 Paesi (dalla Russia alla Turchia, dalla Germania al Kyrgyzstan) nell’Europa centro-orientale e nell’Asia, con oltre 9.500 sportelli e 162mila dipendenti. Con l’imponente campagna acquisti voluta negli ultimi dieci anni da Alessandro Profumo, l’amministratore delegato che ha rassegnato le dimissioni nel pomeriggio di martedì 21 settembre, Unicredit ha cambiato pelle, trasformandosi dalla somma di nove piccoli istituti italiani in un gigante del credito che ha un impegno preciso: assicurare ai propri clienti la possibilita’ di ”accedere ai servizi quando e dove ne hanno bisogno”.

La crescita internazionale parte nel 1999, appena un anno dopo la creazione di Unicredito italiano dalla fusione di Credito Italiano, Rolo Banca, Cariverona, Cassa di Risparmio di Torino, Cassamarca, Cassa di risparmio di Trento e Rovereto, Cassa di risparmio di Trieste. La prima tappa importante è la Polonia, con l’acquisizione del 52% di Bank Pekao, realizzata insieme ad Allianz con un esborso complessivo di circa 2mila miliardi di vecchie lire.

Da lì si capisce che l’espansione che ha in testa Profumo viaggia lungo l’ex cortina di ferro: nell’annuncio ufficiale si parla infatti di piattaforma per sviluppare le attivita’ in Europa, compresi i Paesi ex Unione Sovietica. Le successive iniziative di un certo peso confermano l’impostazione: del 2000 e’ lo sbarco in Bulgaria (con l’acquisizione di Bulbank, sempre insieme ad Allianz, per 700 miliardi di vecchie lire) e del rafforzamento nella slovacca Pol’nobanca, dove era già presente dal 1996.

Nello stesso anno si realizza anche l’operazione Pioneer, l’acquisizione del fondo americano per il quale ora Piazza Cordusio cerca un acquirente. L’obiettivo di Profumo di raggiungere un bacino di 8-12 milioni di clienti nell’Europa centro-orientale entro il 2005 (in gran parte attraverso acquisizioni, ma anche con l’apertura di filiali nei vari Paesi) si avvicina ancora nel 2002, con una nutrita serie di accordi. Vengono acquisite la banca croata Zagrebacka (dopo un lungo tira e molla partito l’anno precedente), la romena Demirbank e comincia la scalata alla ceca Zivnostenska, conclusa nel 2006 con l’acquisizione della totalita’ del capitale.

Nello stesso anno Unicredit mette anche un piede in Turchia, con la joint venture con Koc che nel 2005 acquisira’ la Yapi Kredi. E proprio del 2005 e’ l’anno della vera svolta internazionale, con la fusione con la tedesca Hvb, nata nel 1998 dall’aggregazione delle bavaresi Bayerische Vereinsbank e Bayerische Hypotheken und Wechsel Bank e l’arrivo a cascata nella pancia di piazza Cordusio di Bank of Austria e di Bph, in seguito rivenduta.

L’operazione porta alla nascita di un unico agglomerato bancario europeo, con la nomina a presidente di Dieter Rampl (Hvb), mentre Profumo resta amministratore delegato dell’intero gruppo. La strategia di espansione all’estero prosegue nel 2007, con acquisizioni in Ucraina e in Asia Centrale (Kazakhstan, Tagikistan e Kirghizistan). Proprio quel Kazakhstan che ha pesato non poco sui conti del primo semestre 2010, l’ultimo bilancio firmato da Profumo prima dell’addio di oggi.