Salute, dopo il covid, basta con i tagli nel pubblico, parola di un privato di eccellenza, Barbara Cittadini

di Orietta Malvisi Moretti
Pubblicato il 1 Agosto 2021 - 08:55 OLTRE 6 MESI FA
Salute, dopo il covid, basta con i tagli nel pubblico, parola di un privato di eccellenza, Barbara Cittadini

Salute, dopo il covid, basta con i tagli nel pubblico, parola di un privato di eccellenza, Barbara Cittadini

Salute e maternità, Barbara Cittadini è Presidente della clinica “Candela“ di Palermo. Con 237 dipendenti tra personale amministrativo, medici, infermieri, ostetriche e personale ausiliario e professionisti sanitari con contratto libero professionale. Donna, imprenditrice che opera in una terra complicata ed affascinante, come la Sicilia e in un settore così problematico e delicato.

È anche la prima donna al vertice di A.I.O.P. – Associazione Italiana Opedalità Privata – riconfermata Presidente nazionale al termine della 58ª Assemblea Generale del 15 maggio 2021 a Roma – 

Dopo un secolo di attività, la clinica è considerata un vero centro di eccellenza per la fecondazione assistita, essendo stato il primo centro italiano dove è nata la prima bambina da fecondazione assistita.

Grazie alla capacità scientifica e medica di una équipe italiana. Nel 2015, la biobanca di gameti e tessuti riproduttivi presente nella Clinica Candela, è stata inserita nell’ambito del progetto regionale “RIMedRI – Rete Integrata Clinico Biologica di biobanche per medicina rigenerativa”.

E collocata nell’ambito di una piattaforma informatica con finalità terapeutiche e di ricerca. La struttura sanitaria, inoltre, svolge attività di ricerca e formazione in collegamento con la Scuola di specializzazione in cardiologia, neonatologia e urologia dell’Università di Palermo. L’8 novembre 2018, Barbara è stata insignita al Quirinale, dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dell’onorificenza di Cavaliere del Lavoro, anche, per il suo impegno nell’efficientamento del sistema sanitario accreditato in Sicilia, con l’obiettivo di migliorare l’accesso alle cure di qualità a tutti i siciliani.

Come avete potuto controllare questa pandemia?

L’Associazione Italiana dell’Ospedalità Privata ha seguito, con massima attenzione, l’evolversi dell’emergenza sanitaria del Coronavirus, che ha colpito il nostro Paese.

In quanto componenti del SSN, tutte le strutture di diritto privato associate hanno garantito e, continuano ad assicurare, il proprio contributo alla gestione della diffusione del contagio da CODIV-19. Fin da subito, abbiamo avviato una continua e attenta interlocuzione con il Ministero della Salute. E con tutti i Governi regionali, preposti alla gestione dell’emergenza.

Per inquadrare e regolamentare l’impegno e l’apporto che la componente di diritto privato del SSN avrebbe potuto garantire in un momento storico così delicato. Fin dalla prima fase dell’emergenza, abbiamo messo a disposizione del Governo e delle singole Regioni, circa 1.300 posti letto di terapia intensiva. Che corrispondono al 16% della rete complessiva dei posti letto di terapia intensiva del nostro Sistema Sanitario Nazionale.

E circa 40.000 posti letto per acuti, pari al 22% dei posti letto acuti presenti sul territorio nazionale. In questo modo, abbiamo contribuito a decongestionare l’afflusso e la gestione dei pazienti che non riuscivano a trovare assistenza nelle strutture di diritto pubblico.

Oltre a tutto questo, le nostre strutture sono state chiamate ad un ruolo di grandissima responsabilità e a porre in essere una serie di provvedimenti. Per fronteggiare la diffusione del Coronavirus, garantendo le migliori condizioni possibili di sicurezza e tutela dei degenti, delle migliaia di operatori sanitari e dei cittadini.

Uno stesso atteggiamento è stato posto nella partecipazione alla campagna vaccinale

Le strutture di AIOP, ancora una volta, hanno garantito il loro contributo e si sono messe a disposizione del Governo per aumentare velocemente e con efficacia il numero di vaccinazioni alla popolazione. Abbiamo affrontato tutto questo come un dovere deontologico oltre che etico, a tutela di un Paese che ha la necessità di ripartire quanto prima, anche, dal punto di vista economico.

Previsioni per il futuro ancora così incerto, post Covid.

In questa nuova realtà, caratterizzata da un’emergenza continua, la sanità è chiamata ad affrontare sfide sempre più difficili. Come la carenza di personale medico e infermieristico, le lunghe liste di attesa, l’organizzazione e la gestione sul territorio della rete ospedaliera. Servono, quindi, investimenti mirati e politiche innovative che garantiscano crescita e sviluppo, per il settore e di riflesso per il nostro Paese.

A causa della pandemia, il nostro Sistema sanitario è stato costretto a riorganizzarsi, con tempestività ed efficienza, per fronteggiare un virus sconosciuto, che ha travolto l’assetto lavorativo delle aziende del SSN, così come l’esistenza di tutti noi.

Di fronte a tutto quello che è accaduto, c’è la necessità di interrompere la stagione dei tagli e di avviare una nuova fase di investimenti e riforme.

Occorre, quindi, rapidamente superare i limiti imposti dal DL 95/2012, la cosiddetta ‘spending review’. E i vincoli introdotti dal DM 70, risolvendo il problema della spesa bloccata sine die per la componente di diritto privato del SSN. Che, facendo parte della rete sanitaria, agisce a tutela della salute della collettività.

Il contributo dei privati alla salute nazionale

Come componente di diritto privato del SSN siamo pronti a dare il nostro contributo in una prospettiva realistica di riforma della sanità. Con proposte concrete come una nuova definizione degli standard di eccellenza per classificare “l’ospedale sicuro”. L’introduzione di criteri premianti legati alle performance cliniche. Il trasferimento del know-how sul territorio per omogeneizzare i servizi. La riduzione delle liste di attesa. La creazione di reti della salute e di banche dati per la condivisione delle informazioni. La revisione dei tetti di spesa e la promozione dell’internazionalizzazione del Sistema sanitario italiano.

Quali consigli può rivolgere alle giovani?

Sono una convinta sostenitrice, di una politica che premi il merito. Ma che, in condizioni equipollenti,  garantisca parità di genere, attraverso misure di welfare, che incentivino il lavoro femminile. È opportuno, inoltre, tutelare tutte quelle donne che sono anche mamme e non per questo devono essere penalizzate sul lavoro. Aumentando la loro formazione, abbattendo il divario salariale, accrescendo gli investimenti in infrastrutture sociali.

Solo così, si potrà garantire quel cambio di prospettiva che, una volta realizzato, sarà funzionale al benessere individuale, familiare e collettivo del Paese. E che porrà il welfare dell’Italia in linea con le direttive e le politiche europee, per garantire la parità di genere già attuata in molti paesi Ue.

Salute, Covid e uguaglianza di genere

Tutto questo va perseguito con convinzione e rapidità tenendo conto che ad un anno dalla diffusione dell’epidemia da Covid-19, c’è il forte timore che la ricaduta sociale ed economica possa innescare impatti a lungo termine sull’uguaglianza di genere.

Si tratta, come è evidente, di una minaccia, non solo ai progressi fatti finora. Ma, anche, un concreto pericolo per milioni di donne e ragazze in tutto il mondo. Che rischiano di cadere sotto la soglia di povertà. È una situazione drammatica in tutta Italia, con una criticità particolare nel Meridione se consideriamo anche il tasso di disoccupazione.

Per quanto riguarda le nostre strutture, la composizione del personale della componente di diritto privato del SSN associate ad Aiop, dimostra un’attenzione particolare per il tema di genere e diversità. A livello complessivo, infatti, le donne rappresentano il 59% del totale degli addetti, mentre salgono al 69% tra il personale dipendente.

Quali le innovazioni nella cura della salute in tempo di pandemia?

La mia vita privata, così come quella professionale, è stata stravolta nel medesimo modo nel quale lo state quelle di tutti gli italiani e non solo.

Nel 2020, non abbiamo avuto flessioni nell’attività, pur rispettando il DPCM che ha previsto una non breve interruzione per le attività non urgenti e differibili. Accentando i pazienti provenienti  dai Pronto soccorsi di altre Aziende, che non riuscivano a ricoverare perché COVID hospital.

Nello stesso anno, inoltre, l’emergenza ha costretto, allora come adesso, la mia struttura ad applicare rigidi protocolli allo scopo di contenere la diffusione del Covid-19. Tuttavia la Divisione di Oculistica della Clinica Candela ha continuato ad essere la prima in Sicilia per trapianti di cornea. 87 trapianti su 176 condotti nell’intera regione siciliana. Confermando, conseguentemente, un record che permane, ormai, da 10 anni.

Contro l’obesità

Dal 2012, è stato attivato, presso la nostra struttura, un Centro Multidisciplinare per la Cura dell’Obesità, che ha continuato a lavorare. Il Centro, affiliato alla SICOB (Società Italiana per la Cura dell’Obesità), si occupa del trattamento dei pazienti obesi. Che, dopo una valutazione polispecialistica vengono selezionati per essere sottoposti ad intervento di chirurgia bariatrica (circa 200 pazienti l’anno).

Gli interventi chirurgici eseguiti sono tutti quelli previsti dalle linee guida internazionali, realizzati in laparoscopia e con le attrezzature più moderne.

Se poi volessimo parlare di nascite, l’attività di Ginecologia e Ostetricia nel 2020 della Clinica Candela non si è mai arrestata, anzi, possiamo annoverare ben 1.147 parti lo scorso anno.

Ed è credo questo il migliore segnale che possiamo dare: continuare a far nascere la vita, a tutelarla, a renderla sempre migliore e più lunga.