Sony, perdite anche nel terzo trimestre

Pubblicato il 2 Novembre 2011 - 12:41 OLTRE 6 MESI FA

TOKYO – Sony annuncia un trimestre in rosso a fine settembre (27 miliardi di yen, contro l'utile di 31,1 miliardi di 12 mesi fa) e una perdita per l'intero anno 2011-12 di 90 miliardi di yen, circa 850 milioni di euro.

I conti disastrosi del colosso nipponico dell'elettronica e dell'entertainment scontano l'impatto del sisma/tsunami dell'11 marzo scorso, il fattore cambio (stimato in 65 miliardi di yen) visto che la moneta nipponica e' a ridosso dei massimi storici sul dollaro e gli effetti della concorrenza, piu' incalzante con i principali player sudcoreani.

La societa' di Tokyo ha rivisto drasticamente al ribasso le stime dell'esercizio a causa del pessimo avvio d'anno: oltre ai 90 miliardi di rosso (dai 60 miliardi di profitti ribaditi a luglio), i ricavi sono attesi a 6.500 miliardi, invece che a 7.200 miliardi. Il tasso dei cambi, molto prudenziale, e' ora riconfigurato a 75 yen sul dollaro e a 105 yen sull'euro.

Le attivita' televisive di Sony sono da quasi un decennio la spina nel fianco del gruppo: in ritardo quanto all'ingresso negli schermi a cristalli liquidi a inizi anni 2000, la compagnia ha visto progressivamente erodere la sua leadership dalla corsa delle sudcoreane Samsung e Lg. I margini, in particolare, sono sotto continua pressione in Usa, Giappone ed Europa. Non a caso, le perdite nelle tv sono quasi triplicate a luglio-settembre, rispetto ad aprile-giugno.

''Il mercato televisivo, soprattutto in Europa e Usa, si e' contratto pesantemente'', ha spiegato il direttore finanziario, di Sony, Masaru Kato, in una conferenza stampa sui dati di bilancio. La societa' ha tagliato le sue proiezioni sulle tv LCD, abbassando le vendite da 22 a 20 milioni di unita'. ''Quando i tassi di cambio si muovono cosi' all'improvviso, e' difficile per noi fare previsioni'', ha ribattuto sull' evoluzione dei mercati valutari.

Da ultimo, si sono aggiunte le alluvioni in Thailandia, il cui impatto negativo e' fissato in almeno 25 miliardi di yen: la carenza di componenti e' destinata anche al ritardare il lancio di nuovi prodotti.