Tasse. Parola di ladro, lo Stato la rispetta: il Concordato anche per gli “inaffidabili”

Concordato fiscale aperto anche ai contribuenti che il Fisco ha catalogato come "inaffidabili" sulla base di quanto lo Stato sa dei loro redditi. La loro menzogna resta la base per definire il patto biennale sulle tasse.

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 23 Gennaio 2024 - 08:53
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Foto Ansa

Dice lo Stato nella sua ultima versione di governo: io so quanto incassi, guadagni e spendi. Lo so per via dei mega dati. Lo so e quindi ti propongo un patto: per due anni mettiamoci d’accordo su quanto pagherai di tasse. Un quantum senza poi controlli e fastidi. Possiamo stabilire quel quanto in maniera e misura ragionevole ed equa perché io Stato so, conosco i tuoi reali redditi.

Partiamo da lì, da lì partiamo per il patto fiscale, il Concordato in cui tu contribuente eviti procedure, aggravi di costi, incertezze e un forfait limitatamente a tuo vantaggio. Tutto chiaro dunque, tutto ok? Quindi concordiamo io Stato e tu contribuente. Ci guadagniamo entrambi, il Stato e tu contribuente. Non per niente siamo il governo della destra, quelli non ossessionati dal tassa che è bello e giusto della sinistra. La sinistra è quella del picchia il contribuente a prescindere, come l’antico e politicamente scorretto, scorrettissimo “punisci tua moglie anche se non sai perché, lei lo sa”. Questo pensa e fa la sinistra, mentre noi, la destra, concordiamo. In amicizia, o quasi.

Io so, ma se tu menti…

Dice lo Stato: io so dei tuoi reali redditi. Ma se tu contribuente menti, suoi tuoi redditi menti in maniera clamorosa…E chi lo dice che io contribuente mento in maniera sfacciata e clamorosa? Lo dice e lo attesta quello che io Stato so, documentato, dei tuoi redditi. E io Stato te l’ho già detto anche a te contribuente bugiardo, sei già ufficialmente nella categoria contribuenti a bassa affidabilità fiscale. Lì ti ci ho messo io, io Stato, lo so che sei inaffidabile in quanto dichiari dei tuoi redditi. Ma tra la tua menzogna sui tuoi redditi e quel che io Stato so dei tuoi redditi quello che vale è la tua menzogna.

La tua parola di contribuente di acclarata e definita inaffidabilità fiscale resta ed è comunque la base di partenza del Concordato che comunque facciamo. Hai dichiarato 10 mila euro l’anno di redditi mentre io so che sono almeno 50 mila? Vince la tua parola: patto concordato per due anni sulla base della tua bugia, i diecimila diventeranno al massimo undicimila (aumentare la presunzione di reddito oltre il 10 per cento Fisco non può secondo regola del Concordato) e il non dichiarato è come se non esistesse. Parola di ladro delle tasse lo Stato la rispetta, parola di ladro delle tasse vale come base fede degna del Concordato esteso ai contribuenti comprovatamente inaffidabili. Quanti mai potranno essere? Il 54 per cento dei contribuenti italiani, circa 25 milioni, dichiarano nell’ultima Dichiarazione redditi mediani sotto i diecimila euro annui? Quanti mai potranno essere gli inaffidabili tra 25 milioni di indigenti e poveri allo stremo? Fate un po’ voi…