Telecom: a Telco la maggioranza del cda, fuori Findim. Finisce l’era Galateri

Pubblicato il 12 Aprile 2011 - 16:31 OLTRE 6 MESI FA

ROZZANO (MILANO) – Findim non avrà nemmeno un rappresentante nel cda di Telecom. L’assemblea ha votato il rinnovo del cda. La lista di Telco ha preso la maggioranza dei voti (pari al 46,89% dei presenti) e Assogestioni ha raccolto il 39,35% dei consensi aggiudicandosi tre posti in cda sui 15 disponibili. Entrano dunque per i fondi Luigi Zingales, Ferdinando Beccalli Falco e Francesco Profumo.

La maggioranza del cda resta alla Telco, che piazza 12 rappresentanti su 15, mentre gli altri tre vengono accaparrati dalla lista di Assogestioni, su cui si è registrata la convergenza dei moltissimi investitori istituzionali presenti. Al voto la lista Telco ha raccolto il 46,89%, Assogestioni il 39,35%, Fossati l’11,70%. Per il meccanismo di nomina del cda, i tre membri della minoranza sono andati tutti ad Assogestioni. Il clamoroso epilogo era in qualche modo nell aria, vista l’elevata partecipazione in assemblea, dove era presente il 50,1% del capitale, una quota altissima per una public company dove l’azionista di maggioranza relativa Telco ha il 22,5%.

La stessa Findim, probabilmente presentendo questi sviluppi, è intervenuta in assemblea attraverso un rappresentante, che ha espresso pesanti riserve sul bilancio, definendolo carente delle informazioni necessarie per consentire a soci e terzi la comprensione della relazione di controllo tra Telecom e Telco. Findim ha poi votato contro il bilancio. Su questo punto Galateri ha risposto di aver scritto a Findim “per contestare che vi sia un controllo di fatto da parte di Telco. Lo dimostra”, ha detto, “anche l’assemblea di oggi dove è intervenuto il 50% del capitale. In cda non abbiamo mai risentito di pressioni. Io e Franco Bernabè non prendiamo ordini da nessuno”.

Galateri e Bernabè hanno comunque espresso rincrescimento per l’esito del voto. “Mi dispiace per la lista Findim”, ha affermato Galateri, “ma questi sono i risultati”. Anche Bernabè si è detto dispiaciuto perchè, ha spiegato, “Findim aveva presentato una lista di qualità con persone meritevoli di entrare in cda”. Ma, ha sottolineato, “i meccanismi statutari sono quelli”.

Bernabè ha poi aggiunto che alla fine della stagione assembleare è possibile che tra le società quotate vi sia una riflessione sulla rappresentanza delle minoranze in cda, considerando che fuori da Telecom è rimasto un azionista con una quota del 5%. Tra gli esiti paradossali del voto sul cda anche quello che la lista Telco, che si e aggiudicata 12 consiglieri su 15, non ha raccolto la maggioranza dei voti. Assogestioni e Findim insieme hanno avuto più del 50%. “La possibilità di scenari alternativi è puramente teorica», ha però commentato Bernabe. «La presenza massiccia oggi dei fondi», ha proseguito, «è una situazione che si ripresenterà, perchè ora non hanno più vincoli nel deposito delle azioni”.