Un buco di quasi un miliardo di euro fa tremare la Sanità in Veneto: c’è il rischio del commissariamento esterno

Pubblicato il 27 Settembre 2010 - 10:14 OLTRE 6 MESI FA

Un buco di quasi un miliardo di euro preoccupa non poco il settore della Sanità in Veneto. La Regione del Veneto in questi giorni si è dovuta presentare a Roma con le carte dei bilanci in mano per alcune drastiche verifiche. L’obbligo dato ai direttori generali era quello di non aumentare la spesa, ma nessuno è riuscito a rimanere a zero, anzi, c’è chi ha sforato e non di poco. Il rischio potrebbe anche essere quello di un commissariamento esterno.

Come riporta Il Gazzettino, lo scorso anno il Veneto, con manovre correttive e vendita di beni, era riuscito a portare il bilancio in sostanziale pareggio. Si era comunque preso le bacchettate da Roma, che aveva anche provveduto a nominare un commissario ad acta: il neo governatore Luca Zaia.

La situazione adesso non è però delle più semplici: i bilanci arrancano e i fornitori, che sono abituati ormai ad essere pagati anche ben oltre i due anni, chiedono conto dei debiti che le Asl hanno contratto nei loro confronti. Lo hanno già annunciato in passato, andando anche a battere cassa dallo stesso Zaia e facendo partire azioni di pignoramento: 8 aziende creditrici su 10 si sono già mosse.

Tra le varie misure fin qui adottate per raggiungere l’obiettivo del risanamento, ci sono l’estensione del ricorso agli acquisti di beni sanitari in Area Vasta e a livello regionale, interventi per il miglioramento dell’appropriatezza delle prestazioni erogate, il costante monitoraggio della spesa farmaceutica e il rafforzamento del ricorso alla distribuzione diretta, la determinazione di volumi di attività e tetti di spesa per gli erogatori pubblici e privati per prestazioni di assistenza ospedaliera, con l’obiettivo del contenimento del tasso di ospedalizzazione; l’ottimizzazione dell’attività dei Dipartimenti strutturali per le attività dei centri trasfusionali.

Misure precauzionali a parte, il debito c’è ed il rischio di un commissariamento esterno anche. Dunque non solo al Sud la Sanità è piena di debiti e di buchi, il caso del Veneto ne è l’esempio. Un esempio fatto di sperperi ed operazioni sbagliate alle quali si deve porre rimedio subito per evitare il collasso.