Mestre. “No barboni e zingari nel duomo”: parroco assume “buttafuori”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Luglio 2013 - 11:52 OLTRE 6 MESI FA

VENEZIA – “Niente accattoni e barboni in chiesa durante la messa”. Il parroco di Mestre, monsignor Fausto Bonini, ha così deciso di assumere ben due “buttafuori” che ne evitino l’entrata nel duomo di San Lorenzo. A fare da body guard, spiega mons. Bonini al Gazzettino, sarà un parrocchiano, scelto per la sua prestanza fisica.

L’iniziativa si inserisce nelle polemiche degli ultimi giorni sulla presenza di questuanti sempre più aggressivi nelle vie di Mestre, pronti a strisciare le macchine e a minacciare chi non concede loro l’obolo.

Sin dal primo mattino, infatti, a fare da ‘body guard’ è stato uno dei parrocchiani di lingua romena, proprio per cercare di instaurare un dialogo con i mendicanti più aggressivi e invitarli, nella loro lingua, ad allontanarsi.

Alla vista dei giornalisti il ‘buttafuori’ è sparito lasciando spazio al giovane sacrestano, Michael Sabba, occhio azzurro e fisico atletico. Nonostante la loro presenza, una mendicante del gruppo dei ‘barbanera’, i rom che girano in città e ritenuti responsabili di aggressioni e atti di vandalismo, si è avvicinata allo stesso parroco, mons. Fausto Bonini, per chiedere insistentemente l’elemosina, mostrando una foto di bambini.

Il parroco ha spiegato: “Purtroppo dove non c’è controllo non c’è sicurezza. E anche in Duomo, come ho evidenziato per iscritto ancora mesi fa alle autorità competenti, ci troviamo a far fronte quotidianamente alle intemperanze di persone che usano la chiesa come luogo di accattonaggio o per i loro bisogni, per vestirsi e svestirsi o per dormire”.

Mons. Bonini racconta l’ultimo episodio: “Domenica scorsa alla fine della messa della sera  ho dovuto chiedere l’intervento delle forze dell’ordine perché un barbone si era messo a dormire nella bussola d’ingresso e minacciava di uccidermi perché avevo chiesto aiuto per farlo spostare”.

L’iniziativa di filtrare l’accesso al duomo è piaciuta ai parrocchiani, molti dei quali hanno espresso a mons. Bonini, fermo davanti al portone di ingresso, il loro appoggio. Una sola eccezione: un uomo è entrato in chiesa e durante la funzione delle 10 ha apostrofato il parroco gridando più volte ”razzista”, prima di essere fatto allontanare.

Il parroco e il ragazzo “body guard” (Ansa)